Casa Metastasio rischia il crollo

Dopo più di 3 secoli a causa dei sovraccarichi abusivi

Casa Metastasio rischia il crollo “Si può dire che un uomo degno del nome di poeta – se non forse il Metastasio – non sia nato in Italia dopo il Tasso”. Così parlò Leopardi. “Mirabile continuità e coerenza di tono poetico, che è uno dei segni maggiori della sua arte”. E questo era Natalino Sapegno, critico tutt’altro che indulgente. Infine l’ultimo quarto di secolo, con la rivalutazione musicale dell’opera settecentesca, ha dato ragione alla profezia di Paolo Gallarati (1984): “Lo Zeitgeist è, a parer nostro, maturo per la riscoperta del Metastasio drammaturgo e per la rinnovata comprensione delle leggi che ne governano il geniale progetto teatrale, […] estraneo ai canoni del teatro romantico”. A ironizzare sul Metastasio da noi sono rimasti solo gl’inguaribili “amusi”, quelli che dicono “il melodramma ha rovinato l’Italia”. Ma anche costoro potrebbero riflettere su un dato di realtà storica: se nel resto del mondo si studia ancora la nostra lingua, buona parte del merito spetta a quei librettisti del Settecento che l’Italia esportava a piene mani: Metastasio a Vienna, Calzabigi a Vienna e Parigi, Rolli a Londra, Da Ponte a Vienna, Londra e New York – per non citare che i più illustri. Fosse nato in una di queste capitali, all’abate Pietro Trapassi, in arte Metastasio, avrebbero eretto un sacrario. Invece a Roma…
La modesta casa natale del Poeta Cesareo, al piano terra di via dei Cappellari 30 (pochi passi da Campo de’ Fiori), si era conservata pressoché intatta da più di tre secoli. Oggi rischia di crollare causa gli abusi edilizi che hanno sovraccaricato la struttura del fabbricato. Superfetazioni sorrette da pesanti travi di ferro che hanno provocato crepe orizzontali su tutto il perimetro dell’appartamento terreno. Percolazioni d’acqua all’interno dei muri, allagamento del sotterraneo, privatizzazione arbitraria di spazi comuni e suolo pubblico, trasformati in parcheggio e discarica d’immondizie.
Chi sono gli autori di questo scempio? Risponde il professor Mario Valente, presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni di Pietro Metastasio costituito nel 1996 sotto l’egida del Ministero per i Beni Culturali: “Sono medici, avvocati, docenti universitari, i quali hanno pensato bene di ampliare le proprie abitazioni senza tante formalità. Hanno aumentato cubature, alterato la struttura di una casetta di origine medioevale, hanno prodotto scassi nelle mura esterne per alloggiarvi centraline idriche; il tutto confidando nell’immancabile sanatoria”. Che infatti rischia di arrivare fra poco, nonostante una denuncia della competente Sovrintendenza alla Procura della Repubblica e un’ordinanza comunale del 2007 che intimava la rimessa in pristino ai condomini autori degli abusi.
La casa di via dei Cappellari è la sede operativa del comitato presieduto dal professor Valente, che dal 1997 al 2007 ha prodotto pubblicazioni scientifiche, concerti, convegni internazionali di studio, registrazioni discografiche; ha raccolto edizioni storiche  dell’opera del poeta. Tutte attività documentate sul sito www.pietrometastasio.com. Ma se i pubblici poteri non interverranno in tempo utile, la casa virtuale di Metastasio potrebbe perdere presto il suo supporto in mattoni. Valente lancia un appello: “Non è più tempo di girarsi dall’altra parte: la casa natale di Metastasio sta subendo il più brutale attacco dall’ignoranza e dalla rapacità di quella borghesia compradora già così ben raccontata da Ugo Gregoretti”.
Carlo Vitali    
 


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