editore Archinto pagine 250 euro 16
Che l’amore sia incostante è paradossalmente la più fedele delle verità. In questo caso il controverso rapporto tra Mozart e il violino, lo strumento di papà Leopold, rivela più del pianoforte il conflittuale legame affettivo non solo con chi gli aveva insegnato a suonarlo, ma anche con l’ambiente salisburghese dal quale Wolfgang dovrà emanciparsi per diventare – a Vienna dal 1781 come libero professionista – il compositore dallo stile personale, comopolita che sperimenta relazioni nuove. A.Tr.