Addio a Joan Sutherland

Resta il ricordo di 40 anni d'incomparabili successi

Addio a Joan Sutherland La Stupenda o The incomparable, come i melomani amavano chiamare Joan Sutherland, morta oggi a 83 anni,è’ stata una delle più grandi protagoniste dell’opera nel Novecento. Nata il 7 novembre 1926 a Sydney, in Australia, ha avuto una carriera prestigiosa e lunga oltre quarant’anni. Giusto 20 anni fa si era ritirata dalla scene ed era andata ad abitare in Svizzera, a Les Avants vicino Montreaux dove è morta ”serenamente nelle prime ore di ieri”, ora di Melbourne ndr, come ha reso noto la famiglia.
Accanto a lei, il marito Richard Bonynge, direttore d’orchestra, australiano come lei, da sempre suo mentore, e il figlio della coppia, Adam. Ha interpretato almeno 60 ruoli, dalla Lucia di Lammermoor nel 1959 a Londra, con la regia di Franco Zeffirelli, che le diede popolarità in Europa in una sola notte a 32 anni, alla Traviata di Verdi, e poi ancora I puritani e La sonnambula di Bellini.
La Sutherland s’impone sulla scena internazionale riportando in auge molte parti sopranili create da Maria Malibran, da Giulia Grisi e da altre grandi primedonne dell’Ottocento, allora affrontate sempre più raramente. Nel 1961 il debutto alla Scala riesumando la Beatrice di Tenda di Bellini; l’anno dopo, ancora a Milano, canta in Les Huguenots di Meyerbeer, con Franco Corelli, Giulietta Simionato, Nicolai Ghiaurov e Fiorenza Cossotto, e nella Semiramide di Rossini. Nello stesso 1962 è la Regina della Notte nel Flauto magico diretto da Otto Klemperer al Covent Garden, e l’anno dopo Cleopatra nel Julius Caesar di Händel. E poi Norma, uno dei ruoli magici per lei, interpretato per oltre 25 anni in tutti i teatri del mondo.
La Sutherland è stata, secondo i critici, una ”cantante di eccezionale statura, dalla voce estesissima, penetrante e limpida, capace di eseguire il repertorio d’agilità con il timbro e il volume di soprano lirico, sfoggiando un virtuosismo trascendentale e probabilmente inedito per il nostro secolo. Sopraffina l’eleganza del canto e acutissimo il senso dell’espressione sia elegiaca sia briosa”. Negli anni ’50 le cronache riportano una presunta rivalità con Maria Callas, mai confermata dalle dirette interessate. È certo invece che con la Callas contribuì alla cosiddetta Belcanto Renaissance.
È stata soprano virtuoso e funambolico dal repertorio molto vasto e vario. Luciano Pavarotti, che proprio lei contribuì a lanciare sulla scena internazionale, la definì "la voce del secolo", mentre la regina Elisabetta II nel 1979 le attribuì l’onorificenza di Dama dell’Impero Britannico per meriti artistici. Nel 2004 la Decca ha pubblicato un cofanetto di sei cd, The art of Joan Sutherland che ha dato conto della sua vicenda artistica tra il barocco, Mozart, Verdi e Wagner, l’opera francese, frammenti di vario romanticismo e molti brani dimenticati che grazie alla sua voce tornarono alla ribalta.
La Sutherland è stata una diva-antidiva, riservata ma non senza leggende, come quella secondo cui amava lavorare all’uncinetto in camerino, tra una scena e l’altra o cantando ancora in questi ultimi anni di vita, passeggiando nel giardino di casa, con ronzante voce di baritono. (11 ottobre 2010)


Prodotti consigliati
306 Novembre 2024
Classic Voice