Marais – Alcyone

E' tutta un’acrobazia, una danza, un numero da circo, con ballerini che vanno su e giù attaccati alle corde
interpreti L. Desandre, C. Auvity, M. Mauillon
direttore Jordi Savall
regia Louise Moaty
teatro Opéra-Comique

 

ALCIONE - Compositeur : Marin MARAIS - Livret : Antoine HOUDAR - Direction musicale : Jordi SAVALL - Mise en scene : Louise MOATY - Choregraphie : Raphaelle BOITEL - Scenographie : Tristan BAUDOIN - Costumes : Alain BLANCHOT - Lumieres : Arnaud LAVISSE - Chef des Choeurs : Lluis VILAMAJO - Le 22 04 2017 - A l Opera Comique - Photo : Vincent PONTET

PARIGI – L’Opéra-Comique torna a casa, alla Salle Favart restaurata dopo lunghi e complicati lavori. E con l’occasione riesuma una superchicca barocca, Alcyone di Marin Marais, anno di non troppa grazia 1705 (era in corso la guerra di Successione spagnola, che oltretutto non stava andando affatto bene) e ultima grande “tragédie lyrique” del regno di Luigi XIV che peraltro, dopo la svolta devota e il matrimonio con quell’arpia di Madame de Maintenon, non si scomodò da Versailles per vederla. Alcyone mancava dalle scene dal 1771, e di Marais si eseguono, quando si eseguono, le musiche strumentali e soprattutto il ricchissimo repertorio per viola da gamba, di cui com’è noto era un celebrato virtuoso. Tutta da scoprire, insomma. Allora diciamo che come operista Marais sembra l’anello mancante fra Lully e Rameau. Dal primo eredita il senso della “déclamation” nobile, affascinante se si dispone di interpreti madrelingua o che non strazino il francese ma alla lunga tediosetta anzichenò; del secondo anticipa gli stupefacenti effetti orchestrali, un descrittivismo che trova il suo culmine nella tempesta del quarto atto, infatti celebre (all’epoca, almeno), fatta traslocare in altri titoli e parodiata nei teatrini popolari.

ALCIONE -  Compositeur : Marin MARAIS -  Livret : Antoine HOUDAR -  Direction musicale : Jordi SAVALL -  Mise en scene : Louise MOATY -  Choregraphie : Raphaelle BOITEL -  Scenographie : Tristan BAUDOIN -  Costumes : Alain BLANCHOT -  Lumieres : Arnaud LAVISSE -  Chef des Choeurs : Lluis VILAMAJO -  Avec :  Lea DESANDRE (Alcione) -  Cyril AUVITY (Ceix) -  Le 22 04 2017 -  A l Opera Comique -  Photo : Vincent PONTET

Naturalmente, dici Marais e spunta Jordi Savall, che registrò la celebre colonna sonora di Tous les matins du monde, quello con Gérard Depardieu che fa appunto Marais, e la suite strumentale di Alcyone. Qui dirige da par suo, con un rigore stilistico che non diventa mai professorale, anzi serve a far teatro. Coro e orchestra del suo Concert des Nations, ovviamente, stratosferici. La regista Louise Moaty la butta sul circense: è tutta un’acrobazia, una danza, un numero da circo, con acrobati e ballerini che vanno spericolati su e giù attaccati alle corde. Al confronto, La gazza ladra della Scala era ferma come un tableau vivant di Pizzi. La regista è brava a coinvolgere nel suo spettacolo i coristi e anche i solisti, convinti a cantar ballando e talvolta, anche loro, appesi a mezza strada fra il palcoscenico e il cielo. Manca però un’idea “forte” e dopo i primi “ah!” di meraviglia restiamo per tre ore sempre lì, agli effetti senza cause.
Per la compagnia di specialisti vale quanto detto per Savall. Ormai lo “storicamente informato” non ha più nulla di raggelante, ma diventa uno stimolo alla fantasia e alla teatralità. Tutti bravi, come il protagonista maschile Ceix, Cyril Auvity, chiamato a sostenere le consuete assurde tessiture da haute-contre. Due, però, sono bravissimi: si tratta dell’antagonista Pélée, il baritono Marc Mauillon, e della protagonista Alcyone, Lea Desandre. Per nettezza di dizione, uso dei colori, varietà di intenzioni, presenza scenica, intensità sono due potenziali fuoriclasse. Da tenere d’occhio e da rivedere prima possibile.
Alberto Mattioli

Su Classic Voice di carta o in digitale c’è molto di più. Scoprila tutti i mesi in edicola o su www.classicvoice.com


Prodotti consigliati
306 Novembre 2024
Classic Voice