soprano Sabine Devieilhe pianista Alexandre Tharaud direttore François-Xavier Roth orchestra Les Siècles cd Erato 0190295767723 prezzo 18,20
Timbro cristallino, espresso da una linea di eccezionale morbidezza, tutta uguale lungo l’ampia tessitura e controllata da una musicalità di livello strumentale. Tipico soprano leggero, ma senza la tanto frequente tipica querulità di voci siffatte. Non pigola, non ciangotta, non sfoggia quell’autoreferenzialità virtuosistica che rende oggi insopportabili tante pur incensatissime esibizioni che nell’esaltare troppo e solo la tecnica mortificano pagine ricche invece di contenuto espressivo. Il modello, evidente, è Natalie Dessay. Repertorio simile: Lakmé di Delibes, seducentissima nelle sue mezzetinte, nei suoi chiaroscuri sensuali tutti di testa, languorosi, dolcissimi ma anche intrisi di sottile nevrosi a fior di labbra; Ophélie di Thomas, dove la sfrenata coloratura diventa brivido sovreccitato e inquieto, con sfinimenti di malinconia malata; l’esultanza melodiosa del Rossignol di Stravinski e il vaneggiamento estatico di Mélisande sulla torre; tre bellissime chansons accompagnate benissimo dal pianoforte di Tharaud, tra cui la stupenda Mort d’Ophélie di Berlioz, stupendamente cesellata ma senza impropri compiacimenti; i rari ma assai belli Quattro poemi indù di Maurice Delage, il più anagraficamente vicino a noi tra i compositori scelti per questo raffinatissimo recital.
Sono tutti “altrovi” che variamente declinano il fascino per l’esotico cui Parigi soggiacque sul finire dell’Ottocento e subito oltre: miniere di preziosità vocali che appunto perché tali hanno insito il cospicuo rischio dell’inconsistenza, ove ci si limiti alle sole note, per belle che siano. La Devieilhe, come a suo tempo fece la Dessay, riesce sempre a trovare una chiave espressiva, forte anche d’un registro centrale di tutt’altra consistenza rispetto agli usignoletti meccanici ma soprattutto d’una intelligenza e sensibilità espressiva che fanno di lei una delle più luminose speranze del futuro lirico.
Elvio Giudici
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