La legislatura si conclude, per quanto riguarda la musica, con una nota stonata. Il Ministero dei beni culturali ha nominato la Commissione musica che dovrebbe giudicare la qualità degli spettacoli da finanziare. Nota bene: pesa il 35% del punteggio totale, che per il resto viene calcolato attraverso un “algoritmo” che elabora i dati quantitativi e relativi alla qualità indicizzata. Cosa si dovrebbe richiedere a una commissione che deve valutare principalmente l’attività di teatri lirici, orchestre, società di concerti, festival? Competenza; informazione; terzietà. Almeno, così accadrebbe in un paese non diciamo normale, ma europeo. E invece, parliamone.
Nella nuova giuria sono presenti Filippo Bianchi, un critico jazz (in quota ministero); Antonio Princigalli, coordinatore di Puglia Sounds, consulente per la Notte della Taranta e organizzatore, con la sua Princigalli Produzioni, di manifestazioni in terra di Puglia (in quota Anci, presieduta del Sindaco di Bari, Antonio Decaro); Pierfrancesco Pacoda, di cui leggiamo sulla “Repubblica” che “si occupa di stili di vita e di culture giovanili, in particolare quelle legate ai linguaggi musicali. Ha studiato l’hip hop italiano, al quale ha dedicato i libri ‘Potere alla Parola’ e ‘Hip hop italiano’ e la scena delle piste da ballo planetarie”; Valerio Toniolo, attualmente impegnato a gestire l’Auditorium di via della Conciliazione a Roma (quindi al contempo giudicante e giudicato?); infine Anna Menichetti, giornalista musicale alla radio e docente di storia della musica. Domande: 1) su cinque esperti, tre non hanno una formazione e preparazione specifica sulla musica “classica” (in larghissima parte destinataria dei fondi), è normale? 2) perché Bianchi è in commissione per il terzo mandato, quando questa carica si potrebbe ricoprire massimo due volte? 3) come fanno costoro a giudicare la qualità da Bolzano a Catania se non sono critici musicali che per professione si spostano da un teatro e auditorium all’altro per toccarla con mano? 4) di fronte a un bando pubblico è questo il più qualificato grado di preparazione e informazione sul settore della musica colta che l’Italia può offrire?
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