Nonostante la recessione e la crisi economica che affligge il paese, il teatro d’opera in Italia è, con qualche eccezione, vivo e vegeto: aumentano i titoli e il numero delle recite (65 più della scorsa stagione) e cresce il numero degli abbonati. È questo il risultato di un’inchiesta pubblicata da “Classic Voice”, il più diffuso periodico italiano specializzato nel settore della musica classica e operistica. Inchiesta ripresa dal Corriere della sera (cliccando qui si accede al pdf che lo visualizza). Sul numero di maggio che potete trovare in edicola, “Classic Voice” ha messo a confronto le fondazioni liriche, tenendo conto di una serie di dati oggettivi. Nella classifica finale la Scala è risultata al primo posto, davanti al San Carlo di Napoli e alla Fenice di Venezia. In quarta posizione il Regio di Torino, poi l’Opera di Roma e il Massimo di Palermo. A seguire, il Comunale di Bologna e il Carlo Felice di Genova, a pari punti, quindi il Lirico di Cagliari e il Maggio Musicale Fiorentino. Agli ultimi due posti i teatri attualmente commissariati: il Verdi di Trieste e il Petruzzelli di Bari. Nelle classifiche particolari, la Scala prevale per il numero di alzate di sipario complessive nella stagione in corso e per i riconoscimenti ottenuti dai critici dal 2000 a oggi; il San Carlo di Napoli per il rapporto fra alzate di sipario e organico; la Fenice di Venezia per numero di titoli operistici e di recite nel 2012; Torino per gli abbonamenti; Roma per la percentuale di riempimento della sala nella stagione scorsa; Palermo per il miglior risultato di esercizio nel 2011. Dal confronto è stata esclusa l’Arena di Verona, per la sua specificità; anche i dati di Verona sono comunque positivi. Le situazioni delicate riguardano, oltre ai due teatri commissariati, pure Cagliari e Firenze.
17 maggio 2012