La crisi non ferma la musica

Aumenta la spesa delle famiglie per opere e concerti

La crisi non ferma la musica La crisi non tocca la cultura, ma lo Stato italiano sì. Lo dicono i numeri raccolti nel rapporto annuale di Federculture 2012. A fronte di un aumento della spesa di ogni famiglia per arte, teatro e concerti, infatti, si registra un notevole calo dei finanziamenti statali destinati a musei ed enti di produzione lirica e concertistica. Così nel 2011 gli italiani investono 70,9 miliardi di euro in questi settori, con un incremento del 2,6% rispetto al 2010 (mentre rispetto al 2001 l’aumento è esponenziale: 26%). Nel dettaglio si va dal 17% (rispetto al 2010) della spesa destinata al teatro, al 11% per quella relativa alla musica classica, al 6% di monumenti e siti archeologici. Il finanziamento pubblico alla cultura è invece diminuito, negli ultimi dieci anni dl 36% (1.425 milioni nel 2011 contro i 2.120 del 2001). In particolare il Fus (le risorse per lo spettacolo, compreso opera e concerti) è passato dai 501 milioni di euro del 2002 ai 411 del 2012. Un crollo, se si considera anche l’inflazione e il valore effettivo.

(13 giugno 2012)

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