Che cosa lascia in eredità il 2018 in campo musicale? “Classic Voice” se l’è chiesto insieme a tutti i collaboratori della redazione, cercando di individuare gli artisti o le istituzioni il cui percorso artistico e umano fotografa l’anno e lascia un segno importante per intensità di vissuto, creatività e innovazione, proiettato sul futuro. Più di tutti, l’anno è segnato dalla storia incredibile e – successivamente – dalla rinascita di Daniele Gatti. La motivazione è che questo grande talento della direzione d’orchestra soltanto pochi mesi fa sembrava irrimediabilmente perso, sprofondato sotto gli effetti di gravi accuse a mezzo stampa che gli erano costate la carica di direttore musicale dell’orchestra del Concertgebouw di Amsterdam e l’ostracismo più o meno dichiarato di altre istituzioni. E ora, invece, riemerge come da un abisso con la nomina a direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma, per il quale dirigerà tre o forse quattro titoli a stagione: a partire dal raffinato, sorprendente, verdianissimo Rigoletto che ha inaugurato questa, e dalle Vêpres siciliennes che – si dice – apriranno la prossima.
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Daniele Gatti
Più di tutti, l’anno è segnato dalla storia incredibile e - successivamente - dalla rinascita di Daniele Gatti. La motivazione è che questo grande talento della direzione d’orchestra soltanto pochi mesi fa sembrava irrimediabilmente perso, sprofondato sotto gli effetti di gravi accuse a mezzo stampa che gli erano costate la carica di direttore musicale dell’orchestra del Concertgebouw di Amsterdam e l’ostracismo più o meno dichiarato di altre istituzioni. E ora, invece, riemerge come da un abisso con la nomina a direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma, per il quale dirigerà tre o forse quattro titoli a stagione: a partire dal raffinato, sorprendente, verdianissimo Rigoletto che ha inaugurato questa, e dalle Vêpres siciliennes che - si dice - apriranno la prossima.
SINFONICA - Kirill Petrenko
Non è più una novità, ma quest’anno appena trascorso ci dice che Kirill Petrenko è l’unico direttore che muove schiere di appassionati itineranti, come prima di lui lo era stato solo Claudio Abbado (del quale sarà fra l’altro il secondo successore - dopo Rattle - come direttore musicale dei Berliner). Oggi è il numero uno sotto tutti i punti di vista. L’incarico partirà ufficialmente dal 19 agosto 2019; nel frattempo Petrenko ha diretto splendidamente l’orchestra come ospite (per la prima volta sul palcoscenico internazionale del Festival di Lucerna), continuando nello stesso tempo a offrire esecuzioni sorprendenti alla Bayerische Staatsoper, di cui è Generalmusikdirektor fino al 2020.
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OPERA - Graham Vick
"Classic Voice" sottolinea la carica innovativa delle regie di Graham Vick (solo per restare agli ultimi approdi: Bohème, Flauto magico e Nozze di Figaro): il regista inglese è ancora un passo davanti a tutti per come ha saputo ricostruire lo spazio “impossibile” dello Sferisterio di Macerata con il suo Flauto politico, dove porta in palcoscenico un centinaio di figuranti – anche immigrati - che si prendono la scena e alla fine improvvisano come i veri protagonisti. Una nuova prospettiva registica all’insegna del dialogo sociale e “partecipato” con il testo operistico, già annunciato dall’irripetibile Stiffelio al Farnese di Parma.
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CAMERISTICA - Patricia Kopatchinskaja
Al primo posto Patricia Kopatchinskaja: violinista, recitante e performer, si esibisce in un concerto di nuova generazione di cui è lei stessa regista, e in sostanza è come se enunciasse il manifesto di una nuova estetica interpretativa. Per l’incredibile messa a fuoco esecutiva (si veda il Concerto per violino di Schoenberg al Lac di Lugano diretta da Kirill Petrenko) e le sue intriganti concezioni performative è - in questo ambito - la concertista dell’anno.
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ISTITUZIONI/MANAGER - Barbara Minghetti
L’ultimo Festival di Macerata ha conquistato tutti per la felice scelta del cartellone, ottimo lavoro sul territorio e ricchezza di eventi collaterali frutto del lavoro della direttrice artistica Barbara Minghetti. A Macerata si è fatto davvero un festival, somministrando proposte registiche e direttoriali varie, diverse e ben integrate, eventi collaterali, il tutto in uno spazio rappresentativo unico, con pubblico “glocal”.
Scopri gli altri quattro personaggi della organizzazione musicale 2018
ANTICA - Giovanni Antonini
Giovanni Antonini da anni si confronta con la monumentale opera sinfonica di Haydn, dal vivo (a Santa Cecilia) e anche in disco. Il suo progetto non solo è monumentale, ma dalle incisioni finora pubblicate dimostra un’intelligenza di lettura e una sensibilità interpretativa uniche, la filologia si sposa all’occhio e all’orecchio moderno che nelle costruzioni problematiche e “sperimentali.
Scopri gli altri quattro personaggi della musica antica 2018
CONTEMPORANEA - György Kurtág (e Alexander Pereira)
Imprescindibile György Kurtág per la sua opera Fin de partie finalmente andata in scena alla Scala in prima esecuzione mondiale. Si sottolineano la tenacia di Alexanxder Pereira nel favorire e portare a compimento questa operazione: all’unanimità, e insieme al compositore, è stato lui il protagonista della scena contemporanea dell’anno.
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BALLETTO - Crystal Pite
Crystal Pite è una coreografa che eccelle sia nel lavoro sperimentale in proprio sia in quello per grandi compagnie istituzionali.
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