editore Amici della Scala pagine 226
Mentre con colpevole ritardo mi accingevo a scrivere di questo libro, ho saputo che la Collana Sette Dicembre degli Amici della Scala si era arricchita di un altro volume, dedicato a Luchino Visconti. In attesa di poterlo vedere, segnalo l’originale punto di vista adottato da Strehler e i suoi scenografi: come indica subito il titolo, si indaga sul rapporto tra il regista e coloro che per lui inventarono gli spazi dell’azione teatrale. Nel denso saggio di Vittoria Crespi Morbio tutti sono ricordati; ma un posto particolare è riservato ai due che gli furono vicini nella maturità, dopo che si era esaurita la collaborazione con Gianni Ratto: prima Luciano Damiani e poi Ezio Frigerio, due artisti tra loro profondamente diversi. Con ragione si fa notare che appartiene alla complessa personalità di Strehler aver sentito il bisogno di lavorare con l’uno e con l’altro, tra “astrazione” e “concretezza della realtà”. Il saggio è accompagnato da circa 120 pagine di documentazione fotografica e da una accuratissima cronologia degli spettacoli, forse la sezione più preziosa del volume, e, presumibilmente, la più ardua da redigere con tanta precisione.
Paolo Petazzi
Su “Classic Voice” di carta o nella copia digitale c’è molto di più. Scoprilo tutti i mesi in edicola o su www.classicvoice.com/riviste.html