Perché Bach non ha mai scritto un’opera? Da questa domanda parte tutto l’impianto drammaturgico di Bach Haus, l’opera in un atto di Vincenzo De Vivo su musica di Michele dall’Ongaro (foto) che, il 26 ed il 28 gennaio, debutta al Teatro Pergolesi di Jesi assieme a Kaffeekantate di Picander con musica di Johann Sebastian Bach in un nuovo allestimento di questo dittico della Fondazione Pergolesi Spontini. Con la regia di Alfonso Antoniozzi, anche interprete sul palco assieme a Valeria Esposito e a Chris Merritt, il leggendario tenore rossiniano qui nelle vesti di impresario veneto del XVIII secolo, Bach Haus racconta lo strano mondo dell’opera italiana all’epoca di Bach. In scena si immagina un incontro fra Bach e un impresario italiano che gli propone un’opera lirica, facendogli però presente obblighi e convenzioni che in Italia la composizione avrebbe comportato come, ad esempio, le difficoltà con le primedonne. A quel punto Bach sceglie di declinare l’offerta, suggerendo il nome di suo figlio, proposto come musicista più moderno. ( A.G.)
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