Compositore, pianista e direttore d’orchestra, saggista, animatore culturale e grande collezionista di opere pittoriche. Tutto questo è stato Alfredo Casella (a finco nel ritratto di Felice Casorati), uno dei personaggi cardine del Novecento musicale, vissuto tra il 1883 ed il 1947, a cui oggi la sua città natale, Torino, ha deciso di rendere omaggio, dall’11 al 24 aprile, con un festival intitolato “Alfredo Casella. L’arte italiana di un musicista internazionale”. Opera inaugurale l’11 al Piccolo Regio La favola di Orfeo, diretta da Silvio Gasparella con l’Accademia Corale Stefano Tempia e la Filarmonica Teatro Regio Torino.
Nel capoluogo piemontese si sono organizzati trenta appuntamenti che, tra incontri, musica, teatro e cinema, vogliono raccontare la complessità e la ricchezza di questo musicista che, a soli tredici anni, era al Conservatorio di Parigi per studiare pianoforte con Louis Diémer e composizione con Gabriel Fauré insieme a Maurice Ravel. Con Franco Alfano, Gian Francesco Malipiero, Ildebrando Pizzetti ed Ottorino Respighi, Casella fece parte poi della cosiddetta “generazione dell’80” che influenzò per molti decenni non solo la musica, ma anche la letteratura e la pittura. Ma Casella è ricordato anche per la revisione critica di numerose opere per tastiera di autori importanti come Beethoven, Bach e Chopin. Naturale quindi che la sua statura di raffinato ed inesauribile musicista meriti ora un’attenzione particolare alla sua produzione. Per l’occasione, il Teatro Regio apre le sue porte, dall’11 al 24 aprile, ad una mostra fotografica, Casella intimo, a cura di Simone Solinas e con la consulenza di Fiamma Nicolodi, nipote dello stesso Casella, mentre tre incontri segnano un ulteriore approfondimento sulla sua figura come il convegno del 12 aprile, Il tempo e la musica di Alfredo Casella, e la conferenza del 14 aprile su La donna serpente: Intellettualismo e fantasia in Alfredo Casella, entrambi a cura di Giorgio Pestelli, e la presentazione editoriale del 18 aprile, Alfredo Casella scrittore, moderata da Gastón Fournier-Facio. Ma è la prima esecuzione a Torino della sua celebre opera fiaba, La donna serpente, dal 14 al 24 aprile al Regio, il fulcro del festival che, sotto la direzione di Gianandrea Noseda, fervido sostenitore della produzione di Casella, le cui partiture ha diretto e inciso in numerose occasioni, vede sul palco artisti del calibro di Piero Pretti, Carmela Remigio, Erika Grimaldi, Francesca Sassu e Sebastian Catana, diretti dalla regia dell’ottimo attore di teatro Arturo Cirillo. La prima viene trasmessa in diretta il 14 aprile alle 20 da Rai Radio3. E di questa favola tragicomica animata da fate, gnomi e folletti, si può anche assistere all’originale teatrale di Carlo Gozzi da cui è tratta con una mise en espace, dal 19 al 21 aprile alle Fonderie Limone, con la regia di Valter Malosti. Ma attesissimi sono anche un concerto dell’Orchestra del Teatro Regio diretta da Fabio Luisi, il 23, e Pirandello suite, un balletto commissionato al coreografo Massimiliano Volpini, in scena, dal 20 al 22, in prima assoluta per il festival. Senza dimenticare l’Omaggio a Casella del 13 con il concerto del Quartetto Maurice e del Trio Casella per la De Sono Associazione per la Musica. Anche l’Orchestra Nazionale della Rai, diretta da Francesco Angelico, partecipa al Festival eseguendo, il 15 aprile, nella serata Casella sinfonico, l’Introduzione, Aria e Toccata, la Sinfonia n. 1 e il Concerto per violino e orchestra. (Antonio Garbisa)