Il Concerto del silenzio

Chiude il Festival Assisi Suono Sacro il 26 luglio

È un paradosso già nel nome il Concerto del silenzio che chiude il Festival Assisi Suono Sacro 2014 il 26 luglio alle 21. Un appuntamento che consegna alla meditazione un’edizione intitolata Contemplum. Protagonista della serata – dunque – il silenzio, non come assenza del suono ma come fonte ispiratrice di musica. Alla ricerca di purezza e radicalità. Con il titolo 43,2 Il silenzio dai mistici a Cage, viene inoltre ricordato da una parte John Cage – che per primo introdusse il silenzio nella propria musica con il celeberrimo 4’33” – dall’altra i 432 hz, la frequenza dell’accordatura naturale prima dell’introduzione artificiale del parametro dei 440hz. L’accostamento ai grandi mistici, poi, i quali nel silenzio trovavano la loro prima illuminazione, va letto nel rapporto fra musica e misticismo.
La ricerca è dunque quella di una nuova possibilità di ascolto. E il paradosso di una musica che non c’è, ma che c’è, o che viene aggiunta a quella prodotta dall’ambiente, significa avvicinare una musica non suonata. Sintonizzarsi sul suono dei mille pensieri delle nostre stesse menti e che, tutte assieme, danno voce ad una straordinaria sinfonia.
Tutte le discipline in fondo hanno una zona limite, incompresa o debole, che è il loro stesso fondamento, come lo zero per la matematica. Nelle arti visive tutto avviene nella percezione del momento ed è in un momento che si percepisce l’intero; in musica l’intero viene percepito nell’unione di più momenti, ma tale percezione unitaria necessita di una coscienza unitaria che ha luogo solo nel silenzio. E poi c’è il sacro che è riconoscere il tutto nelle parti.
Al silenzio bisogna arrivare: non è solo assenza di rumore o suono, non basta chiudere le orecchie. Occorre spostare l’attenzione dall’esterno all’interno per ascoltare e riconoscere come dal silenzio provenga in realtà ogni suono.


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