Abbado e Matheuz con la Mozart e la Mahler

E poi Martha (Argerich), Claudio e Ravel. Come nel 1967

Abbado e Matheuz con la Mozart e la Mahler Orchestre Mozart e Mahler Chamber per la prima volta insieme dirette da Claudio Abbado e Diego Matheuz, con la partecipazione di Martha Argerich e Vadim Repin. La Argerich rinnova in questa occasione il suo lungo sodalizio con Abbado. Le due orchestre si sono fermate a Ferrara per tutto il periodo delle prove e, dopo le due prime del 12 e 14 aprile al Teatro Comunale – dirette rispettivamente da Matheuz e Abbado, si spostano a Bologna, Reggio Emilia e Roma. I concerti sono realizzati in coproduzione dall’Orchestra Mozart e Ferrara Musica (informazioni www.ferraramusica.it – www.orchestramozart.com).
Con questo programma, infatti, si apre il 16 aprile la stagione dell’Orchestra Mozart in abbonamento all’Auditorium Manzoni di Bologna. Programma che poi passa al Teatro Valli di Reggio Emilia (18 aprile) e all’Auditorium Parco della Musica di Roma come concerto straordinario dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (21 aprile). Quest’ultimo appuntamento è stato dedicato da Claudio Abbado al Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano.
Ravel apre il concerto diretto da Diego Matheuz, il quale proseguirà con Daphnis et Chloé (la Suite n. 2) e la Tzigane, Rapsodia per violino e orchestra assieme a Vadim Repin, interprete anche del Concerto per violino e orchestra n. 1 in re maggiore op. 19 di Prokofiev (la cui prima si tenne a Parigi nel 1923). Concluderà la serata il celeberrimo Oiseau de feu, brano nato negli anni che Stravinskij trascorse nella capitale francese: qui sarà eseguito nella versione del 1919.
Debussy, con i tre Nocturnes e La Mer, e Ravel, con la Pavane pour une infante défunte e il Concerto in Sol per pianoforte (solista Martha Argerich), sono invece i due grandi autori che si alternano quando sul podio sale Claudio Abbado. I tre Nocturnes per orchestra (Nuages, Fêtes, Sirènes, quest’ultimo con l’intervento delle voci femminili dell’Estonian Philharmonic Chamber Choir) ricoprono un profondo significato per il direttore milanese e sono intimamente legati alla sua vita musicale. Lui stesso ama ricordare (cfr testo seguente) che quando da bambino li ascoltò alla Scala diretti dal grande Antonio Guarnieri, al momento di Fêtes fu rapito da una vera e propria “magia”: “Forse – spiega Abbado – devo proprio a questi meravigliosi Nocturnes l’aver dedicato interamente la mia vita alla musica”.
"La mostra sulla Parigi degli anni ’20 che si sta preparando a Ferrara [Gli anni folli. La Parigi di Modigliani, Picasso e Dalí, 1918-1933, Ferrara, Palazzo dei Diamanti, dall’11 settembre 2011 all’8 gennaio 2012, ndr] – continua il direttore – mi è sembrata un’ottima occasione per proporre una serie di programmi musicali legati a questo periodo. È nato così un progetto che coinvolge l’Orchestra Mozart e Ferrara Musica e che, attraverso la musica e l’arte, racconta una fase cruciale nello sviluppo della cultura moderna. Si rinnova quindi la collaborazione con il mio amico Andrea Buzzoni, direttore di Ferrara Arte, con il quale abbiamo realizzato in passato progetti che univano diversi linguaggi, soprattutto quelli della pittura e della musica. La prima volta fu nel 1996, quando con i Berliner Philharmoniker tenemmo il concerto inaugurale della mostra su Max Klinger, con musiche di Brahms e Strauss".
"Sono stati pensati due programmi musicali – prosegue Abbado – (il secondo eseguito solo a Ferrara e Bologna), per richiamare l’aura culturale della Parigi degli anni ’20, scegliendo autori francesi e russi che influenzarono profondamente la vita artistica della capitale francese, come Debussy, Ravel, Prokof’ev e Stravinskij".
"Per la prima volta – continua – i musicisti della Mahler Chamber Orchestra e dell’Orchestra Mozart si uniranno, a formare un grande organico, necessario per i due programmi musicali. Sono due orchestre con le quali ho un rapporto profondo; entrambe hanno la caratteristica di avere membri provenienti da moltissimi paesi d’Europa e del mondo, a testimoniare che la musica e l’arte non devono avere limiti. Ritrovarsi sul palco con loro è sempre una festa".
"Il primo programma – spiega ancora Abbado – si apre con i tre Nocturnes di Debussy, che rivestono per me un particolare significato. A sette anni li ascoltai alla Scala diretti da Antonio Guarnieri, e al momento del secondo, Fêtes, il suono delle trombe e delle arpe, lontano come un miraggio, mi parve una vera magia. Forse devo proprio a questi meravigliosi Nocturnes l’aver dedicato interamente la mia vita alla musica. Ho invitato una persona che mi è amica fin dai tempi degli studi, Martha Argerich, con cui ho condiviso alcune importanti tappe della mia vita musicale. Eseguiremo il Concerto in sol di Ravel, che era presente nel nostro primo concerto con i Berliner Philharmoniker, nel 1967. Il secondo programma vede la partecipazione del violinista Vadim Repin ed è diretto da un giovane nel cui talento credo particolarmente, Diego Matheuz; nonostante la giovane età si sta rapidamente affermando sulla scena internazionale, dirigendo concerti e opere nei più importanti teatri del mondo, sulle orme di Gustavo Dudamel. Entrambi hanno studiato in Venezuela con José Antonio Abreu. Il nostro paese sta vivendo una fase molto critica in campo culturale. Penso che sia proprio realizzando iniziative come questa, nonostante mille difficoltà, che si possa contrastare quella banalizzazione della realtà che assimila la cultura a un semplice intrattenimento, superfluo in tempo di crisi. Vorrei che questi concerti fossero un’occasione per trovare stimoli nuovi per superare questo momento di oscurantismo intellettuale. Diceva Nietzsche: ‘Senza musica la vita sarebbe un errore’”. 11 aprile 2011


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