Fermo ai licenziamenti all’Opera di Roma?

Forse, ma si dovrà trovare un accordo condiviso che ridisegni il contratto integrativo

Pare aprirsi uno spiraglio nella trattativa tra sindacati e vetrici della Fondazione Opera di Roma riguardo alle procedure di licenziamento avviate dal sovrintendente Carlo Fuortes e annunciate dal primo gennaio 2015 per 182 lavoratori di Orchestra e Coro del Teatro capitolino. Nell’avvicendarsi di incontri si è trovato un termine, il 20 novembre prossimo, per trovare un accordo. In caso contrario la trattativa sarà trasferita direttamente alla Regione Lazio, come previsto dalla legge 223 del 1991. In pratica quella che pare una marcia indietro di Fuortes corrisponderebbe ad un ritiro dei licenziamenti collettivi di orchestra e coro in cambio di un accordo condiviso per ridisegnare il contratto integrativo.
Pur se alla segreteria generale di Slc-Cgil Regione Lazio vi è cautela sulla possibilità di raggiungere  un accordo, tuttavia secondo il segretario generale Alberto Manzini l’atteggiamento del Sovrintendente sarebbe molto cambiato; ed è un fatto che sia stato avviato un tavolo di trattative con l’impegno a sostenere il ritiro dei licenziamenti nel Cda del 23 novembre in cambio della revisione del contratto integrativo.
Cosa ci si deve aspettare a breve? Per il momento si sa che, dopo la manifestazione degli enti lirici e sinfonici italiani annunciata per lunedì 10 a Roma, nel pomeriggio e l’indomani alle 10 all’Opera sindacati e vertici del Teatro si incontreranno di nuovo per proseguire su un’auspicabile via del dialogo.


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306 Novembre 2024
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