Quali sono le più belle partiture del nuovo millennio? Quali musiche restano a identificare musicalmente la nostra epoca? E quali i migliori compositori “millennial”?
Rispondono, sul numero di “Classic Voice” in edicola da oggi, 130 esperti e “influencer” della musica contemporanea europea (direttori artistici di festival, critici, musicologi, editor di programmi radio ecc…), dalla Lettonia alla Grecia, dal Portogallo all’Ucraina (e ovviamente da Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna ecc.). Una giuria vastissima e autorevole, mai prima d’ora costituita, come non è sfuggito al Corriere della Sera che ha anticipato due giorni fa il risultato della nostra inchiesta, dedicandogli una pagina dell’edizione nazionale del quotidiano cartaceo e un articolo su corriere.it, portando così all’attenzione di un vasto pubblico di lettori temi, protagonisti, dibattiti della grande musica di oggi, come non accadeva da tempo nella grande stampa.
Quali i risultati del referendum? La vecchia “contemporanea” dura e pura tramonta. Emerge una nuova generazione ludica, gioiosa, rumoristica, multimediale, “giovane”, popolata da donne (una sul podio, chi l’ha detto che comporre è un mestiere maschile?). Ma pochissimo intercettata dai nostri festival e dalle nostre (scarse) occasioni di ascolto.
Tutti i voti e le posizioni in classifica dei circa 80 compositori segnalati e delle 50 composizioni premiate si trovano nel numero di gennaio di “Classic Voice”. Per restare al podio, la partitura più rappresentativa del nuovo millennio – paragonabile secondo molti giurati al Sacre du printemps – è In vain dell’austriaco Georg Friedrich Haas. E Georg Friedrich Haas (nella foto in alto) è anche il compositore più reputato, con il 30% dei voti. Seguono il Concerto per pianoforte di Simon Steen-Andersen e Generation Kill del giovanissimo Stefan Prins, compositore che sta irrompendo nel panorama mondiale come un cataclisma. Non li conoscete? E’ normale: in Italia non li conoscono – e programmano – neanche i nostri direttori artistici. Haas, Steen-Andersen e l’inglese Rebecca Sanders sono pure – secondo i 130 giurati, tra cui anche molti italiani – i tre migliori compositori di oggi. In singolare alternanza tra giovani forze e protagonisti affermati seguono poi il tedesco Helmut Lachenmann e Salvatore Sciarrino. L’altro italiano che arriva tra i primi dieci è il quarantenne Francesco Filidei (nella foto in basso), una vera stella della contemporanea (lui è di Pisa, ma abita a Parigi…) che supera nel gradimento i compositori più anziani, che poi sono quelli eternamente eseguiti nelle nostre stagioni…
Jan102017
Le partiture più belle del nuovo millennio
Le indicano su Classic Voice in edicola 130 tra i massimi esperti europei