C’è Beethoven, il "classico" per eccellenza con la sua Prima Sinfonia. E c’è, soprattutto, tanta Russia – anzi Urss – con pagine che rimandano alle atmosfere rivoluzionarie, ma anche alla sottile ironia contro il regime. Passato remoto e passato prossimo coniugati da uno dei più grandi musicisti russi: Mikhail Pletnev che – giovedì 4 dicembre 2008 alle 20.30 all’Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino, con replica in diretta su Radio3 venerdì 5 dicembre alle 21.00 – torna alla guida dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in un concerto che unisce la curiosità per l’interpretazione sicuramente fuori dagli schemi di un grande classico, e quella per la proposta di pagine inconsuete e lontane dal repertorio.
Un programma equamente diviso, dunque, tra la Prima Sinfonia di Beethoven, "il giusto congedo del compositore dal XVIII secolo", come scrisse Donald Francis Tovey, e una rosa di tre brani profondamente radicati nella cultura e nella storia russa. Si comincia infatti con l’Ouverture dall’opera Colas Breugnon di Dmitrij Kabalevskij, composta nel 1937 e tratta da un racconto dello scrittore e musicologo francese Romain Rolland: una vicenda riconducibile alla ribellione proletaria contro le violenze del ceto aristocratico, e per questo molto apprezzata dai dirigenti dell’allora Partito Socialista. A seguire una scelta di brani dal balletto Il bullone, composto da Šostakovič a soli ventiquattro anni, nel 1930, quando la sua arte era ancora ben al riparo dagli strali della censura sovietica. Un balletto che porta il pubblico a identificarsi con un dramma del ceto proletario come l’usurpazione del diritto al lavoro, la cui essenza "meccanica" è evocata musicalmente dal timbro metallico dell’orchestra, che riproduce il rumore delle macchine in fabbrica. Per concludere, il Concerto per orchestra di Ščedrin. La composizione è datata 1963: due anni prima Kruscev aveva fatto innalzare il muro di Berlino; il sottotitolo Naughty Limericks, canzonetta sfrenata, si riferisce alla chastushka, una canzonetta tipica della Bielorussia e dell’Ucraina, la cui ironia spesso era rivolta ai grandi potenti di Russia. Dietro lo spirito grottesco della musica di Ščedrin si nasconde dunque una riflessione tanto lucida quanto amara sulla storia e sul destino di un popolo.
Mikhail Pletnev tornerà sul podio dell’Orchestra Rai nella stagione in corso, il 5 e 6 febbraio 2009, ancora con un grande programma sinfonico dedicato alla Russia, che comprende pagine di Rachmaninov, Taneev e Čajkovskij. I biglietti per le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani per i nati dal 1979) sono in vendita sia online che presso la biglietteria dell’Auditorium Rai. Un’ora prima dei due concerti saranno messi in vendita ingressi non numerati a 20 e 9 euro (ingresso giovani per i nati dal 1979).
Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osnrai.it <mailto:biglietteria.osnrai.it> – www.orchestrasinfonica.rai.it .