Mentre in Francia si gioca il campionato europeo di calcio, “Classic Voice”, nel numero in edicola oggi, mette a confronto i più importanti teatri lirici del continente per l’Europeo dell’opera. Anche qui le partite si giocano su più fattori: produttività, originalità, capacità dei leader. Per ricavare questi elementi,“Classic Voice” ha preso in esame le stagioni 2016/2017 appena annunciate, illustrandone i punti di forza sulla carta, ma anche le debolezze interne. In questo speciale campionato l’Austria (rappresentata dalla Staatsoper di Vienna) vince per il numero di titoli (53) e di recite (215); la Germania (Staatsoper di Berlino) per il maggior numero di nuove produzioni (9); la Spagna (Teatro Real di Madrid) per l’originalità della programmazione (il repertorio ottocentesco occupa “solo” il 46% del cartellone); la Francia (Opéra di Parigi) per l’impegno del proprio direttore musicale, Philippe Jordan, che dirigerà 5 titoli e 41 recite d’opera nel corso della stagione e, per restare nella metafora calcistica, si afferma come il capocannoniere poco davanti a Pappano (Royal Opera House Londra) che si ferma a 5 e 38. A conti fatti, quattro nazioni in lizza per il titolo: Austria, Germania, Francia e Spagna. Niente da fare per l’Italia: la Scala ha una discreta percentuale di nuove produzioni e un numero di titoli e recite nella norma dei teatri “a stagione” (15 e 116, come il Real di Madrid), ma su questo parametro è staccata da Londra e Parigi, è all’ultimo posto per l’originalità delle scelte (le opere fuori dal canone classico-romantico valgono appena il 14% della programmazione) e non entra in zona medaglia. Speriamo vada meglio agli azzurri di Conte.
Approfondisci su Classic Voice 205 (dati e titoli della stagione 2016-17 da non perdere nei 10 teatri più importanti d’Europa)