Quello del 27 giugno nel palazzo ducale di Revere (Mantova) è il primo caso di Flashmob declinato nel genere operistico. Si chiama "Flash Opera Mob 150" e impiega venti cantanti lirici che leggono, parlano, cantano l’opera e decantano il suo valore. L’iniziativa è dei Cantori professionisti d’ Italia, associazione tutta da conoscere (www.cantoriproitalia.it). Il termine flashmob (nella foto soprani e tenori improvvisano parti della Traviata al mercato fiorentino di Sant’Ambrogio), è un neologismo coniato nel 2003 che indica una riunione di persone che inscenano un’azione a sorpresa. E certamente insolito è lo spettacolo caratterizzato da un vivace alternarsi di letture e canto accomunati dalla sete di meravigliare con un’eccellenza tutta italiana qual è l’Opera.
Da un simile anelito nel marzo scorso è nata l’associazione Cpi, nella quale si riconoscono oggi circa 250 cantanti lirici italiani ed il cui scopo primario, oltre all’affermazione ed alla tutela dei diritti di categoria, è quello di difendere e diffondere il valore della musica e, più specificamente, del teatro d’opera quale eccellenza e patrimonio della cultura del Paese. Dal 15 aprile 2011 Cantori professionisti d’Italia si è fatta, inoltre, promotrice presso l’Unesco del riconoscimento dell’opera italiana quale "patrimonio culturale immateriale dell’Umanità".
Alle manifestazioni associative aderiscono in staffetta i migliori cantanti lirici italiani, sostenendone le iniziative a titolo volontario compatibilmente con i propri impegni artistici. Fra le iniziative spettacolari che caratterizzano il gruppo il flashmob (foto) è divenuto una sorta di marchio, anche in merito alla comparsata televisiva a Zelig su Canale 5, oltre alle numerose "improvvisate" su diverse piazze italiane. Per il momento il primo "Flash Opera Mob" nel palazzo ducale di Revere (Mantova) è una forma di spettacolo in briciole di teatro audace in cui ogni forma di coinvolgimento e contaminazione artistica è consentita. (24 giugno 2011)
Jun242011
Opera flashmob
Sorpresa: a palazzo Revere la lirica si sbriciola