Per la prima volta al Beethovenfest di Bonn (in otto concerti tra il 14 e il 24 settembre) vengono presentate le 32 le sonate per pianoforte di Beethoven nelle sonorità originali, cioè con l’ausilio di strumenti d’epoca, ricostruiti cioè con le caratteristiche sonore esistenti nel corso della vita del titano di Bonn (1770-1827). Saranno perciò protagonisti dell0impresa fortepianisti come Andreas Staier, Christine Schornsheim, Mari Kodama, Ronald Brautigam, Alexander Melnikov e Andrea Lucchesini (foto), quest’ultimo impegnato nel concerto inaugurale dove a Beethoven delle sonate n. 24 e 29 si aggiunge – unica eccezione del Beethovenfest – la Sonata per piano di Berio.
Le 32 sonate che accompagnarono la vita di Beethoven dai 25 ai 52 anni e ne segnarono gli sviluppi stilistici come la trasformazione della sonata di tradizione viennese, sono considerate fra i monumenti dedicati allo strumento e testimoniano nel caso di Beethoven, ancor più delle sinfonie, l’evoluzione stilistica avvenuta negli anni. Di forma classica inizialmente, le sonate si sganciano man mano da questa forma per non tenerne più che il nome; in esse Beethoven si diverte a cominciare o concludere una composizione con un movimento lento (come per esempio nella celebre sonata detta «al Chiaro di Luna»), a iscriverci una fuga (vedi ultimo movimento della Sonata n. 31 in La Bemolle Maggiore, Op. 110), o a chiamare sonata una composizione a due movimenti (vedi Sonate n. 19 e 20, Op. 49, 1-2).
Ulteriori informazioni sul programma del Beethovenfest di Bonn (dal 4 settembre al 3 ottobre) si trovano al www.beethovenfest.de/hauptprogramm (3 agosto 2009).
Aug32009
Piano beethoveniano
Le 32 sonate su strumenti d'epoca