Scala e Santa Cecilia podi per giovani

Prime in Europa per la giovane età dei direttori

Scala e Santa Cecilia podi per giovani Mentre il trentacinquenne talento britannico Daniel Harding (nella foto di Stina Gullander) si appresta a dirigere Mascagni e Leoncavallo alla Scala, il mensile "Classic Voice" pubblica un’inchiesta dalla quale emerge che sempre più i podi dei teatri italiani prestigiosi vengono affidati a giovani direttori…

Il confronto con le altre grandi realtà europee e statunitensi vede la Scala e Santa Cecilia vantare un’età media di 45 anni circa per i 15 direttori della stagione inaugurata (con punte di rispettivamente di 29 e 26 anni) la più giovane in assoluto… La soddisfazione del sovrintendente Lissner e i dubbi di Richard Chailly…

Dal 16 Gennaio (in caso di sciopero dal 18) al 5 Febbraio 2011 è in scena al Teatro alla Scala di Milano il dittico Cavalleria rusticana e Pagliacci, celebri opere rispettivamente di Pietro Mascagni e di Ruggero Leoncavallo. Se Mario Martone pone la sua prestigiosa firma una alla regia, la bacchetta della direzione è affidata al trentacinquenne ma già affermato Daniel Harding.
Malgrado la giovane età il direttore inglese (nato a Oxford il 31 agosto 1975) può essere considerato un veterano delle scene, secondo un interessante trend che viene certificato da  "Classic Voice" nel numero di gennaio in edicola in questi giorni.
Il mensile dedicato alla grande musica edito da xGPublishing, presenta infatti un’inchiesta esclusiva firmata da Mauro Balestrazzi in cui si dimostra che – contrariamente a quanto avviene in altre realtà professionali – l’Italia dei "podi musicali" non è un paese gerontofilo. La Scala (per la lirica) e Santa Cecilia (per la sinfonica) battono per esempio i loro corrispettivi europei per l’età dei direttori d’orchestra protagonisti delle rispettive stagioni.
Stéphane Lissner, sovrintendente scaligero, a questo proposito dichiara a "Classic Voice": “Sembra che queste generazioni nate con le tecnologie e con i linguaggi multimediali portino in sé una naturale predisposizione alla ‘forma mentis’ del direttore d’orchestra, che ha nella lettura e nel controllo della molteplicità il suo tratto caratteristico”.
Ma il direttore Riccardo Chailly, offre uno spunto critico: “Mi fa piacere che stiano emergendo giovani direttori di talento. Ma credo che i grandi enti lirici dovrebbero essere un punto d’arrivo e non un punto di partenza, soprattutto per quanto riguarda i grandi capolavori. Mi pare che attorno a questo fenomeno si sia creato un vortice a volte un po’ dissennato".
Il numero di gennaio di "Classic Voice" presenta inoltre "Classic People" il who’s who della musica classica in Italia per il 2011 e ha in allegato 2 CD con il Brahms pianistico interpretato da Radu Lupu.
(comunicato stampa – 15 gennaio 2011)


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