Un'opera For You

E lo scrittore Ian McEwan fa il librettista

Unopera For You Facendosi affiancare nella produzione dall’Accademia Filarmonica Romana (con cui aveva già realizzato nel 2002 Powder her face di Thomas Adès) e dal British Council, la romana Istituzione Universitaria dei Concerti propone la prima esecuzione italiana (e la prima fuori dai confini della Gran Bretagna) di For You, opera in due atti del compositore Michael Berkeley su libretto dello scrittore Ian McEwan. In scena al Palladio c’è un cast di specialisti capitanato dal baritono Daniel Broad che si affida alla direzione musicale di Vittorio Parisi sul podio della Roma Sinfonietta, mentre l’allestimento è curato dalla regista Pamela Hunter. Andata in scena per la prima volta nel 2008 a Londra nel Linbury Studio Theatre della Royal Opera House Covent Garden, quest’opera da camera segna la seconda collaborazione fra il celebre scrittore (autore di romanzi quali L’amore fatale, Espiazione e Cortesie per gli ospiti) e il musicista (figlio del compositore Lennox Berkeley e pupillo di Britten, fra le figure di rilievo della scena compositiva anglosassone oltre che voce nota della Bbc per la quale conduce apprezzati programmi di musica classica), che nel 1983 avevano già realizzato insieme l’oratorio Or Shall We Die?. Coetanei e amici di lunga data, per For You McEwan e Berkeley hanno creato a una commedia nera ambientata nel mondo della musica e incentrata su sei personaggi che danno vita a un girotondo esistenziale di volta in volta comico, grottesco e ricco di suspense, chiuso da un finale soprendente e cupo.
For You è il secondo lavoro che realizza con Ian McEwan. Che tipo di collaborazione avete e quanto ha pesato il testo di McEwan sulla sua musica? 
“Con Ian siamo amici da anni. Passiamo molto tempo libero insieme facendo passeggiate e giocando a tennis. È stato abbastanza naturale che trovassimo il modo anche di lavorare insieme. McEwan si è molto appassionato al lavoro di sviluppo musicale delle sue opere. I suoi romanzi, d’altra parte, sembrano scritti apposta per la composizione perché lasciano ampio spazio al musicista per elaborarne a livello sonoro la narrazione. La forza emozionale e lirica delle sue parole stimola la musica. Nel caso di For You, inoltre, c’è una dose di umorismo preziosa”.
Come è nato il libretto di For You?
“McEwan l’ha composto espressamente per l’opera: non è un soggetto tratto da uno dei suoi romanzi. È una black comedy fondata su tutte quelle passioni di cui sono piene le opere italiane: amore, ossessione, tradimento, morte!”.
L’opera che presenta a Roma è identica a quella che ha debuttato due anni fa o ha operato qualche modifica alla partitura?
“Ho rinforzato gli archi dell’orchestrazione, ma sostanzialmente l’opera è la stessa. E mi ha fatto piacere che il direttore Vittorio Parisi mi abbia preannunciato che intende sottolinearne gli aspetti più lirici. Oltre che da compositore ho studiato come cantante e mi piace pensare di saper soddisfare i cantanti con la mia scrittura”.
Che reazioni si aspetta dal pubblico romano in occasione di questa prima?
“Spero che i romani siano conquistati da For You: è un’opera energica ma anche con una grande carica emozionale. Ognuno dei protagonisti (anche il peggiore, il mostruoso Charles) rivela toccanti fragilità umane. Così, credo che ci siano momenti di grande bellezza e non solo di tragedia”.

                                                                                                        (5 novembre 2010)
Daniela Zacconi


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