“Wagner, Diario veneziano della sinfonia ritrovata”. Il 15 aprile (ore 18, ingresso libero) il Cinema Rossini di Venezia proietta in prima assoluta la Sinfonia in Do di Wagner creduta perduta. Si tratta del documentario di Gianni Di Capua prodotto da Kublai film (in associazione con Tunastudio, realizzato con il sostegno della Regione Veneto – Veneto Film Commission e della Camera di Commercio di Venezia – Imprese creative) per il bicentenario wagneriano del 2013. Un progetto transmediale disponibile anche in versione app-documentario, un’applicazione, disponibile oggi per Android e, da aprile per iPhone e iPad anche in lingua inglese in versione gratuita e Premium (da maggio), che offre diverse modalità di navigazione tra cui gallerie di immagini inedite e una mappa di Venezia su cui sono visualizzati i punti d’interesse presenti nella narrazione con la possibilità di elaborare itinerari sulle tracce delle passeggiate compiute da Richard Wagner. Ma torniamo al documentario firmato da Di Capua. In esso viene ricostruito nei dettagli il ritrovamento della Sinfonia senza tralasciare particolari inediti dell’ultimo soggiorno veneziano del compositore di Lipsia. Si accendono così nuove luci sul rapporto tra Wagner e l’amata città lagunare. Al centro del racconto una vicenda poco nota: il 24 dicembre 1882, una dozzina di settimane prima della morte avvenuta a Venezia il 13 febbraio 1883, il compositore diresse nella più grande delle Sale Apollinee del Teatro La Fenice la Sinfonia in do, un suo lavoro giovanile creduto smarrito. A eseguirla fu un’orchestra formata da insegnanti e allievi del Liceo musicale Benedetto Marcello. Si trattò del suo ultimo concerto, ma anche la realizzazione di un desiderio: riascoltare la partitura dopo oltre cinquant’anni dalla sua prima esecuzione e, con essa, offrire un regalo di compleanno all’amata moglie Cosima.
Quali vicende causarono lo smarrimento della sinfonia? Quali ne determinarono il suo ritrovamento e l’esecuzione da parte dell’orchestra del Benedetto Marcello? A queste e ad altre domande risponde “Richard Wagner, diario veneziano della Sinfonia ritrovata“, raccontando i retroscena dell’allestimento e del concerto e tratteggiando un ritratto inedito del compositore, della Venezia dell’epoca e dei suoi salotti musicali.
Un documentario in cui la protagonista è prima di tutto la musica: l’esecuzione della partitura della Sinfonia in do è affidata al pianista Igor Cognolato, nella trascrizione e adattamento per pianoforte realizzato per l’occasione da Davide Coppola sulla base del manoscritto autografo conservato presso la Library of Congress di Washington. Si tratta di una copia firmata da Wagner della trascrizione per pianoforte (mancante del primo movimento) datata 1832, rinvenuta da un antiquario monacense nel fondo dello storico della musica e musicologo Karl Friedrich Wietzmann. Il manoscritto fu in seguito acquisito dalla filantropa Gertrude Clarke Whittall, che all’inizio del secolo scorso lo incluse nella propria biblioteca donata alla Libray of Congress, Music Division di Washington.
Tra note e immagini si intrecciano, in un costante gioco di rimandi tra la sfera pubblica e privata, il Bericht über die Wiederaufführung eines Jugendwerkes (Relazione di una Sinfonia giovanile ritrovata) di Richard Wagner e i Tagebücher, i Diari di Cosima, a cui danno voce e volto gli attori Mario Zucca e Marina Thovez sul cui racconto s’innesta la testimonianza dell’epoca di Giuseppe Norlenghi, offerta nel suo Wagner a Venezia (ed. Ongania, 1884) interpretata da Vasco Mirandola.
4 marzo 2013
Mar42013
Venezia proietta la sinfonia di Wagner ritrovata
Il 15 aprile al Cinema Rossini ma anche in versione app