pianoforte Simonetta Heger
organo Fausto Caporali
soprano Laura Crescini
violino Giambattista Pianezzola
quartetto Erasmus
direttori Dmitry Yablonsky, Gian Paolo Sonzogno, Nicola Giuliani
orchestre Russian State, Moscow Radio Symphony, Moscow Philharmonic, Verdi
3 cd Preludio PL 10012
La casa editrice Preludio, che ha stampato la maggior parte delle opera finora note di Aldo Finzi (1897-1945), ha riunito in 3 cd un buon numero di registrazioni che, se non ho capito male, provengono tutte o quasi da qualche rara esecuzione dal vivo. Il titolo complessivo, “The Greatest Works”, non è del tutto pertinente, perché mancano almeno due dei lavori orchestrali più importanti, e sono presenti pagine giovanili e quattro orchestrazioni (dovute a Gian Paolo Sanzogno e a Giovanni Battista Mazza) di pagine pianistiche o cameristiche. I 21 pezzi originali presenti rappresentano comunque una parte consistente del catalogo di Aldo Finzi, almeno di ciò che non è andato perduto. Autodidatta, diplomato in composizione a Santa Cecilia (si presentò da privatista), laureato in legge, esercitò la professione di avvocato, ma ebbe anche riconoscimenti ed esecuzioni di rilievo come compositore. Stava per vincere un concorso per un’opera alla Scala; ma la coincidenza con la promulgazione delle leggi razziali del 1938 fece sì che non vi fossero vincitori. Finzi non fuggì all’estero e non fu deportato; ma le persecuzioni e le angosciose vicende dei suoi ultimi anni interruppero la carriera musicale. Morì prematuramente per un attacco di cuore nel febbraio 1945. Non occorre sottolineare la nobiltà dell’intenzione di rendergli giustizia e sottrarlo all’oblio. Naturalmente non ci si devono aspettare riscoperte clamorose: ascolti, esecuzioni, documenti e ricerche potranno contribuire a collocare al suo posto nella musica italiana degli anni Venti e Trenta una figura che probabilmente non fu di primo piano. Legato alla tradizione, ma attento a ciò che accadeva intorno a lui, Aldo Finzi nei pezzi proposti dai tre cd rivela un gusto eclettico che si nutriva prevalentemente di Strauss e della musica francese dei primi decenni del Novecento, pur con alcune caute aperture in altre direzioni. A una prima impressione non sono riuscito a riconoscere l’originalità che autorevoli ammiratori di Finzi scorgono nella sua capacità di assimilazione. I tre cd sono il primo passo in una direzione che si spera venga proseguita, magari affiancando le registrazioni a testi informativi più ampi: almeno i testi cantati delle poche liriche giovanili e del Salmo dovevano essere inseriti (non i testi, ma utili informazioni si trovano nel sito web www.aldo-finzi.com). Le esecuzioni orchestrali sono dignitose, si apprezzano solisti come Simonetta Heger e Fausto Caporali, più debole appare il coro della Verdi nel Salmo, e ancor più fragile il soprano nelle quattro liriche per voce e pianoforte.
Paolo Petazzi