interpreti A. L. Brown, S. Bernhard, R. Trost, J. Hamann
direttore Franz Hauk
orchestra da camera di Ingolstadt
2cd Naxos 8572721
Allora tappa obbligata per tutti i musicisti d’oltralpe, l’Italia diventò patria adottiva del ventiseienne bavarese Johann Simon Mayr che trascorse il resto della sua lunga vita (1761-1845) a Bergamo, città che non volle mai abbandonare, nonostante le offerte di mezza Europa, se non il tempo strettamente necessario per mettere in scena i suoi lavori. Uomo di multiforme ingegno, alla composizione abbinò la direzione, l’insegnamento, la saggistica; infaticabile nelle iniziative, organizzò anche numerosi concerti per far conoscere il grande repertorio d’area tedesca, e fondò un importante conservatorio, dove istituì “Lezioni caritatevoli” per i bambini poveri che dal 1806 al 1815 consentirono gli studi a Donizetti. Il suo sconfinato catalogo comprende oltre 70 opere e moltissima musica religiosa fra cui 12 oratori di cui il terzultimo è proprio Samuele (1821), la bellezza della cui musica – felice innesto della scuola tedesca con quella italiana – fa rimpiangere la scarsa attenzione dedicata a quest’autore. A pagine particolarmente toccanti, come il duetto di Anna con Elcana nel primo atto, se ne alternano altre – la maggior parte – di quotidiana quanto pregevolissima routine quasi tutte dall’accattivante stampo melodiico. Qualità musicali che l’Orchestra georgiana nata a Tblisi nel 1964 e successivamente trasferitasi a Ingolstadt valorizza, soprattutto nella morbidezza dei pezzi più cantabili. Senz’altro all’altezza anche il cast vocale tranne nell’a dir poco penoso Melodram recitativo della seconda parte, dove l’italiano parlato di Andrea Lauren Brown è raccapricciante. Il libretto lo si trova su internet.
Elvio Giudici