Sono passati 20 anni dalla scomparsa di Claudio Arrau, uno dei più grandi pianisti del ‘900. La sua biografia sconfina nella leggenda (a undici anni, così recitano alcuni documenti, sapeva eseguire tutti gli “Studi trascendentali” di Liszt).
Protagonista di una lunghissima carriera e oggetto di venerazione mitica da parte di appassionati di musica in tutto il mondo (la cerimonia funebre nel suo Paese natale fu un vero e proprio evento nazionale, con diretta televisiva), il pianista cileno è amatissimo dai colleghi in carriera: basti citare le parole a lui riservate recentemente da Daniel Barenboim, a proposito delle sue innovative interpretazioni lisztiane.
Universal ha documentato attraverso l’etichetta Philips Classics, oggi diventata Decca, gran parte dell’attività discografica di Arrau su disco: un’attività contrassegnata da numerosissimi premi e riconoscimenti, oltre che da uno strepitoso successo di pubblico.
Per non dimenticare questo grande uomo e artista Decca pubblica la sua integrale delle sonate beethoveniane realizzata ad Amsterdam fra il 1963 e il 1966. Il cofanetto fa parte della serie GranConcerto, una collezione in esclusiva per l’Italia di box selezionatissimi dedicati al recupero di integrali storiche (i primi due volumi comprendono i concerti per pianoforte di Beethoven con l’accoppiata Backhaus-Isserstedt, il secondo l’integrale mozartiana del Quartetto Italiano) e, pubblicato a 29 euro al pubblico (prezzo consigliato), è da pochi giorni disponibile nei negozi di dischi.
(9 cd Decca)