PIANOFORTE Vanessa Benelli Mosell CD Decca
Pur nella sua spiccata eterogeneità cronologica e stilistica che va da Scarlatti a Busoni e da Berio a Morricone, c’è un evidente filo rosso che lega le 20 tracce di Italia, l’ultimo cd per
Decca di Vanessa Benelli Mosell: il pianismo italiano meno frequentato è al centro di questa ricerca di una delle più interessanti pianiste italiane.
Già in occasione dell’incisione dedicata a Debussy di qualche anno fa notavamo, proprio su queste colonne, come la pianista 35enne fosse ormai una garanzia. E lo ribadiamo.
Così come ribadiamo l’assoluto peso del magistero di Karlheinz Stockhausen su questa artista che meritoriamente non tralascia mai e, anzi, valorizza il repertorio contemporaneo: la sorprendente Toccata – titolo, questa volta, non c’è che dire, utilizzato in senso letterale – di Francesco Filidei ne è il sommo esempio del disco (e, confessiamo, il coraggio di inserirla
nell’incisione ha influito positivamente sul nostro giudizio).
Qui, la Benelli Mosell propone un contraltare a “Casta diva” (2020), disco dedicato al repertorio operistico trascritto per pianoforte, selezionando la musica per pianoforte solista che, pure, ha fatto e fa grande il paese del Belcanto. Come detto, in Italia c’è di tutto un po’: Paradisi, Galuppi, Scarlatti, Respighi, Cilea, Casella, Sgambati, Busoni, Malipiero, Petrassi, Puccini – solo per citarne alcuni – per arrivare a Berio, Morricone, Rota, Ezio Bosso e financo a I te vurria vasà.
Insomma, pur nella nostra generale diffidenza verso le antologie bulimiche, questa ci pare che, nel lodevole intento di gettare luce sul pianismo italiano spesso adombrato dal melodramma
(o da altri generi, nel caso dei contemporanei), sia un po’ come quel tesoro evangelico da cui estrarre “cose vecchie e cose nuove”.
MATTIA ROSSI