Abrahamsen – let me tell you

soprano Barbara Hannigan
direttore Andris Nelsons
orchestra des Bayerischen Rundfunks
cd Winter and Winter 910 232-2

Abrahamsen (winter)

 

 

È un lavoro recentissimo, ma già eseguito più volte, con orchestre importanti (Berliner, Göteborg, Rotterdam, Birmingham, Cleveland), accolto ovunque con grandi ovazioni. Ha anche vinto nel 2014 il premio della Royal Philharmonic Society, e nel 2016 il Gawemeyer Award. Let me tell you è un ampio affresco per soprano e orchestra, commissionato ad Abrahamsen dai Berliner Philharmoniker, e tenuto a battesimo nel 2013 da Barbara Hannigan e Andris Nelsons (questa incisione risale invece al luglio del 2015). Il compositore danese (classe 1952), allievo di Per Norgård e Pelle Gudmundsen, esponente nordico della corrente della “Nuova Semplicità” negli anni ‘70, è stato attratto dall’omonimo romanzo di Paul Griffiths, pubblicato nel 2008, che raccontava la storia di Ofelia utilizzando, con procedimento di autolimitazione simile a quello del gruppo d’avanguardia OuLiPo, solo le 481 parole usate da Shakespeare per Ofelia in Amleto. Da questo libro lo stesso Griffiths ha ricavato un lungo monologo dalle immagini poetiche molto vivide, in sette poesie raggruppate in tre parti. Su questo testo Abrahamsen ha ricavato una partitura di delicata bellezza, dalle superfici timbriche iridescenti, con una scrittura vocale quasi monteverdiana, con note ribattute, ripetizioni, sprezzature. La Hannigan, che ha al suo attivo già 80 prime mondiali, affronta la parte con una voce morbida, agile, sempre molto espressiva, capace di spingersi verso l’acuto senza sforzo, incarnando un’Ofelia fragile, misteriosa, ma anche volitiva e sensuale. Una donna che descrive il suo risveglio nell’amore, come un percorso verso la luce che culmina nella parte centrale, dalla scrittura più frenetica che sembra evocare la follia, sui versi “You have sun-blasted me, and turned me into light”, accompagnati dai disegni vorticosi di archi acuti, trombe e metallofoni. Un’Ofelia che alla fine non annega in un ruscello tra ghirlande di fiori, ma sprofonda in un paesaggio triste e innevato (la neve ha spesso ispirato il compositore danese: si pensi a Winter Night, Two Snow Dances, Schnee, Snow Pictures, o alla sua prossima opera The Snow Queen). La grande orchestra non è mai usata massivamente, ma come una tavolozza ricca di colori, per creare sonorità cristalline, delicati bagliori, come un sismografo che segue da vicino tutte le inflessioni del canto. E Andris Nelsons sembra conoscere bene tutti i tesori che si celano in questa raffinata orchestrazione.
Gianluigi Mattietti

 


Prodotti consigliati
306 Novembre 2024
Classic Voice