controtenore Jakub Jozef Orlinski soprano Fatma Said direttore Francesco Corti orchestra Il Pomo d’Oro cd Warner 0190296743900
L’impaginato del recital si propone come pendant del precedente “Anima sacra”, nel proporre sei autori poco o punto noti (Jan Dismas Zelenka, Johann Joseph Fux, Francisco António de Almeida, Bartolomeo Nucci, Gennaro Manna), fino all’ultimo brano, un’antifona di Händel: musica sacra, testo quindi in latino o italiano. Brani nei quali sfolgora l’intento controriformistico di rendere la musica sacra altrettanto accattivante di quella teatrale, entro scrigni architettonici le sfrenate fantasie barocche e rococò dei quali rivaleggiavano con successo con le più ardite macchine approntate sui palcoscenici pubblici o privati. Quindi virtuosismo spinto, alternato ad ampi squarci patetici nei quali l’amore sacro resta abbastanza indistinguibile da quello carnale (il celebre quadro di Tiziano, che appunto ha come protagonisti i due amori nelle sembianze di due donne identiche, ha vestita l’Amor Profano e nuda l’Amor Sacro…).
Quando le musiche non sono note, quantunque afferenti a moduli stilistici ormai abbondantemente indagati, il loro pieno apprezzamento lo consente in massima parte l’esecuzione. A fronte di un’orchestra ricchissima di coloriti e di vigore, la linea vocale di Orlinski è pallida, smunta, tendenzialmente chioccia nella sua sgradevole fissità e d’una qualità timbrica il cui biancore è solo genericamente gradevole; la coloratura è più gargarismo che sgranatura; gli abbandoni patetici sono queruli e affatto privi di pathos. Nel mottetto in sei movimenti Laetatus sum del ceco Zelenka, accanto al modello-ballerino-(di hip hop)-controtenore Orlinski, si ascolta la voce di soprano di Fatma Said: forse non è stata una buona idea, giacché lei canta assai meglio di lui.
Elvio Giudici
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