Animali in musica nel Rinascimento

Animali-in-musica

liuto Massimo Lonardi
voce Renata Fusco
cd La Bottega Discantica 225
prezzo 17,20

L’interesse per gli animali presso l’Occidente di Antico Regime fu sempre più intenso, come sappiamo anche grazie alla recente edizione italiana del fondamentale saggio “Bestiari del Medioevo” di Michel Pastoreau (Einaudi), nel quale si chiarisce come vi fu un’epoca di particolare fortuna di questo genere letterario illustrato, dal secondo Duecento in poi, in cui si cominciarono a studiare i “non uomini” con progressiva attenzione e approfondimento ma, aspetto per noi peculiare, trattandoli dapprincipio come allegorie dei sentimenti, dei vizi e delle virtù umane che ad essi era possibile correlare. In musica l’attenzione per gli animali, presente anche nel Medioevo (per esempio nell’asino del “Roman de Fauvel” o in titoli dell’Ars nova italiana come “Aquila altera” o “Lucida pecorella”) si fa ancor più ricca nel Rinascimento, almeno stando all’ampia e sorprendente antologia impaginata dal liutista Massimo Lonardi e dalla cantante Renata Fusco, con musiche di tanti autori, cui fa da collante la presenza di brani solistici del “divino” Francesco da Milano. Anche qui gli animali non sono ancora “animali” ma sempre allegorie, metafore, allusioni o spunti onomatopeici. Lonardi, come di consueto, ha nel repertorio liutistico italiano il suo luogo ideale (vedi anche il nostro “Antiqua” n. 8), in cui la compagnia della Fusco risulta sempre cortese e costumata sia per intonazione sia per modalità con cui il canto viene “offerto” a chi ascolta senza mai “offenderne”, con qualsivoglia forzatura, l’udito. A sostanziare la presenza animale con didascalie d’epoca, Lonardi ha trascritto alcune descrizioni tratte da codici leonardeschi Leonardo Da Vinci, divertenti connubi tra il retaggio della “zoologia medievale” e uno spirito di osservazione umanistico nuovo. Disco di musiche rare riuscito come accade solo di rado.

 

Carlo Fiore


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306 Novembre 2024
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