violoncello Enrico Dindo
2cd Decca 476 4226
Periodo fertile per il violoncello di Bach, le cui Suites si sono appena arricchite di una nuova edizione – registrata a Piacenza nel settembre scorso – in tutto degna di stare sullo stesso scaffale delle più celebrate. Merito del violoncellista – e direttore – torinese: della sua lettura ariosa, metafisica e partecipe ad un tempo; del suo virtuosismo sicuro ma mai ostentato; della sua capacità di piegare la suadentissima voce del suo prezioso strumento (un Pietro Giacomo Rogeri del 1717) ai mille spunti espressivi della musica. Una musica, peraltro, di tale astrazione e spiritualità, da far pensare che il violoncello sia stato inventato apposta per darle voce. Considerazione non del tutto peregrina, d’altronde, poiché se è vero che lo strumento aveva già fatto la sua comparsa, è altrettanto vero che fu questo ciclo di sei Suites di danze precedute da un preludio, a indagare, scoprire e valorizzare per la prima volta le innumerevoli possibilità espressive del violoncello, mettendo definitivamente in un canto i suoi antesignani: viola da gamba e violoncello da spalla.
di giancarlo cerisola
