Beethoven – Diabelli Variations

Beethoven - Diabelli Variations

fortepiano Andres Staier
cd Harmonia Mundi 902091

L’interpretazione di Andreas Staier delle Variazioni Diabelli riapre almeno due sentieri di scoperta dell’eccentrico ciclo tardo-beethoveniano: il primo rientra nella storia dell’interpretazione proponendo un’esecuzione al fortepiano (qui una copia da Conrad Graf) che finalmente tratta lo strumento con tutta la ricchezza e proprietà di linguaggio che impone (quindi non il solito afono marchingegno che attende di abdicare al pianoforte ma uno strumento dalle peculiarità timbriche ed espressive autonome); il secondo nell’ermeneutica dell’opera, messa in discussione nella sua presunta e monolitica integrità inframmezzandola con altre variazioni – di Czerny, Hummel, Kalkbrenner, Kreutzer, Liszt, Moscheles, Pixis, Schubert – tratte dal “Väterlandische Künstlverein” (la raccolta che l’editore e compositore Anton Diabelli assemblò coi pezzi presentati, uno ciascuno, tranne nel caso di Beethoven che ne mandò 33, dai migliori compositori di area viennese). Raramente, o forse mai, avevamo ascoltato il fortepiano risuonare tanto pienamente nelle sue inflessioni “rumoriste”, raramente la dinamica scritta e quella non scritta (cioè evocata dalla condotta melodica, ritmica e armonica) erano apparse così consequenziali. La lettura di Staier è ulteriormente sostanziata dall’aver adoperato il manoscritto autografo, pochi anni fa acquisito dal Beethoven Haus di Bonn. Prima di questo disco, che ascoltiamo avendo collezionato tutta la discografia delle Diabelli, era sempre rimasto il dubbio che qualcosa d’irrisolto o inattuale albergasse nello straniante messaggio storico che Beethoven, sfuggente, tratteggia dall’inizio alla fine: adesso, invece, proprio l’intrufolarsi delle variazioni altrui – modeste, se vogliamo, rispetto al piano compositivo in cui fanno capolino – riflette una luce storicamente convincente su alcuni punti oscuri. Un’occasione preziosa per misurare i salti stilistici di Beethoven non col metro deforme (e deformante) della nostra attualità ma con la misura di chi (non anziani retrivi bensì tutti giovani e promettenti) gli stava intorno e dal suo modello tentava una difficile, se non impossibile, via di fuga. C.F.

Carlo Fiore


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306 Novembre 2024
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