corno naturale Anneke Scott
fortepiano Kathryn Cok
cd Challenge CC72515
Un’altra coppia femminile di rinomate interpreti alle prese con un repertorio dei più desueti, che in questo caso corrobora la tesi secondo cui la rarità non è necessariamente sinonimo di eccellenza. Per scoprire nient’affatto gradevole il suono acido del corno naturale della solista inglese, sposato a quello già più rotondo della pianista americana, bastano le prime battute della Sonata – sostanzialmente un saggio strumentale – di Nikolaus von Krufft, giovane musicista viennese, diplomatico di carriera, pubblicata nel 1812. La situazione migliora, quantunque di poco, con la Sonata op. 17 che Beethoven scrisse per Giovanni Punto, alias il boemo Jan Václav Stich, che però pubblicò sostituendo il corno col più espressivo violoncello; e se possibile peggiora con la trascrizione del Largo dal Quartetto op. 74 n. 3 “il Cavaliere” di Haydn. Senz’altro più gradevole, soprattutto per il maggior spazio lasciato al fortepiano, la sonata di Maximillian Joseph Leidesdorf (socio della celebre casa editrice Leidesdorf und Sauer) scritta in collaborazione con la grande virtuosa del momento, l’italiana trapiantata a Vienna Camilla Bellonci, della quale le note accompagnatorie inglesi e francesi (quelle tedesche, al solito, sono giuste) parlano ostinatamente al maschile, a dimostrazione che il pressappochismo non conosce latitudine.
giancarlo cerisola
