direttore George Petrou orchestra Armonia Atenea cd Decca 478 6755 prezzo € 18,62
L’unico balletto di cui Beethoven compose la musica fu quello di Salvatore Viganò ideato per Vienna e là rappresentato nel 1801, Die Geschöpfe des Prometheus (Le creature di Prometeo) op. 43. È uno dei lavori orchestrali di Beethoven meno conosciuti, anche se viene spesso ricordato il fatto che il Finale contiene un tema poi ripreso nel Finale dell’Eroica (e anticipato nella settima delle Contraddanze WoO 14). Ma non merita attenzione solo per questo: i sedici numeri sono tutti di grande eleganza e raffinata scrittura, come si conviene al gusto neoclassico del soggetto (Prometeo plasma due statue e infonde loro vita, conducendo poi le sue “creature” sul Parnaso perché Apollo e le Muse le istruiscano nelle arti e nelle scienze). E non mancano tensioni, contrasti, scatti drammatici, con forte evidenza nella bellissima ouverture e nella successiva introduzione. L’interpretazione di George Petrou, che guida un’ottima orchestra greca con strumenti “originali”, mira con ragione a sottolineare e porre in luce tali tensioni, dove affiorano, senza mancare di esaltare la levigata finezza di altre pagine, e la bellezza di certi momenti affidati a strumenti soli.
Paolo Petazzi