nterpreti C. Nylund, G. Romberger, K.F. Vogt, G. Zeppenfeld direttore Andris Nelsons orchestra Wiener Philharmoniker coro Wiener Singverein 5 cd Dg 4837071
Ci devono essere delle valide ragioni, se un’orchestra come i Wiener Philharmoniker sceglie Andris Nelsons (Riga 1978), quarantunenne direttore lettone in forte ascesa, per una ennesima registrazione delle sinfonie di Beethoven e per portarle in tournée nella ricorrenza dei 250 anni dalla nascita. E tuttavia nel cercare di comprendere queste ragioni ascoltando i nuovi cd ci si trova in difficoltà. Andris Nelsons, affermatissimo, è stato premiato per alcune registrazioni di sinfonie di Sostakovic certamente di grande rilievo, anche se ascoltandole non si riusciva a fugare del tutto qualche dubbio sul fatto che nell’impeccabile efficienza restasse qualcosa di esteriore. Le sinfonie di Beethoven costituiscono ovviamente un problema assai più arduo. In una breve premessa a queste registrazioni Nelsons dichiara nobilmente di volersi annullare in una “oggettiva” presentazione dei valori musicali e ideali di Beethoven. Rinuncia infatti a stravaganze “personali” o a scelte arbitrarie, ma anche a tener conto di decenni di ricerca storicamente informata, e delle riflessioni sui metronomi beethoveniani. I tempi che stacca sono moderati, e una giudiziosa moderazione sembra caratterizzare tutte le scelte di Nelsons: l’equilibrio può essere un pregio, ma il rischio è l’anonimato. Ci si domanda se il Beethoven che ascoltiamo sia diretto da Nelsons o non sia semplicemente quello dei Wiener Philharmoniker guidati da un rinunciatario coordinatore. Non c’è nulla di scandaloso o di scorretto, anzi, tutto funziona bene, a un buon livello professionale, e i Wiener ovviamente suonano da par loro; ma sfugge la ragion d’essere della nuova registrazione. Nella prospettiva di una chiave di lettura “classica” tutto sembra in ordine; ma solo nel senso di una tranquilla, non problematica efficienza. Nulla da dire anche per la onesta prestazione dei quattro solisti della Nona, Camilla Nylund, Gerhild Romberger, Klaus Florian Vogt, Georg Zeppenfeld.
Paolo Petazzi
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