Beethoven – Missa Solemnis

Beethoven - Missa Solemnis

solisti K. Stoyanova, E. Garanca, M. Schade, F.-J. Selig
direttore Christian Thielemann
orchestra Staatskapelle Dresden
video Michael Beyer
dvd 16:9 Cmajor

Commissionata dall’arciduca Rodolfo nel 1819 per la sua consacrazione vescovile, la Missa fu terminata solo nel ’23 per l’ambizione di Beethoven di dire qualcosa di unico evitando l’opera di circostanza. Ciò portò il maestro, isolato nella sua sordità e ritirato in un mondo tutto suo di immagini e speculazioni, a tuffarsi in ricerche e riflessioni sulla teologia, la liturgia, la musica sacra antica, e soprattutto su Bach, presente nella grandiosità di numerose fughe. Iscrivibile nella tradizione della messa sinfonica viennese, di cui possiede la grandezza e lo slancio dinamico, l’opera è nel contempo saldamente ancorata alle tradizioni antiche, debitrice della sua potenza drammatica all’uso complesso e originalissimo di immagini e formule tradizionali di retorica musicale il cui senso si era perduto in secoli di pratica e d’evoluzione. Difficile da assimilare per via della sua frammentazione, dei suoi repentini cambi di tonalità, tempo e dinamica; e per quell’intensa, rarefatta spiritualità che l’avvicina all’astrazione del coevo Adagio dell’op. 132, la Missa Solemnis fu da sempre circoscritta in un vacuum storico da cui cominciò a uscire solo a metà del Novecento, grazie alla lettura illuminata e rivelatrice di grandi direttori. D’impronta grandiosamente maestosa, tutta iscritta nel tradizionale (e un po’ agée) solco del Beethoven iper-romantico, quantunque con più moderne striature di nervosa irrequietezza dinamica, quella di Thielemann registrata il 13 febbraio 2010 alla Semperoper durante l’annuale concerto commemorativo dell’inutile e vendicativo bombardamento col quale, a guerra ormai vinta, il 13 e il 14 febbraio 1945 gli alleati distrussero Dresda. Eccellenti singolarmente, e benissimo scelti per la complessiva fusione timbrica, i quattro solisti: con menzione particolare per la stupenda Elina Garanca. Il solenne, mistico silenzio con cui il pubblico – ospite d’onore Gorbaciov – segue il rito officiato dal direttore tedesco commuove quasi quanto l’irresistibile gorgo di emozioni, irrefrenabili ma mai ostentate, dell’esecuzione. Efficacissima, e per fortuna non incline a inutili bellurie visive, la ripresa video di Michael Beyer.

di giancarlo cerisola


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306 Novembre 2024
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