quartetto Artemis
cd Virgin 50999 0708342 6
Il Quartetto Artemis è assai più giovane della sua età anagrafica: fondato – a Lubecca – nel 1989, il suo attuale organico risale solo al 2007 quando furono sostituiti uno dei violini (i due violini si alternano nel ruolo di primo e secondo) e la viola. Com’è rilevabile da questa incisione dell’anno scorso, l’affiatamento è già grande, ma è probabile che la consuetudine di suonare insieme li porti a una più spigliata fantasia. Pur non riuscendo sempre a velare la preoccupazione per la forma, la loro lettura di Beethoven è disinvolta e autorevole, tale da far percepire fin dai due quartetti dell’op. 18, il ciclo dedicato al principe Lobkowitz, la personalità, fuori dal comune e fuori dalle mode, dell’autore. Perfezione nella lettura e nell’esaltazione della forma, ma generica partecipazione emotiva, caratterizzano la lettura del ben più complesso Quartetto n. 16 op. 135, ultimo della serie, composto nel 1827, un anno prima della morte e ventisei anni dopo l’op. 18. Pagina stupenda che, pur priva dell’affondo spirituale che pervade quella summa musicale che è il Quartetto n. 15 op. 132, si rivela comunque il più lapidario, talvolta enigmatico, dell’intera produzione.
di giancarlo cerisola