Beethoven Sinfonie n. 4 e 8

konzertmeister Bernhard Fork
orchestra Akademie für
Alte Musik Berlin
2 cd Harmonia Mundi 902448-49

Le conoscenze e la contestualizzazione delle fonti beethoveniane sono sufficientemente mature per declinare un tema ormai notorio: il legame tra le
scelte poetiche del compositore di Bonn e alcuni modelli francesi di temperie rivoluzionaria. Già John Eliot Gardiner – facendosi portavoce musicale di alcune ipotesi storiche – ha dimostrato quanto dei moti rivoluzionari sia rimasto depositato nella Quinta Sinfonia, icona indiscutibile di tutta la musica classica ancor prima che di Beethoven.
Adesso qualcosa di simile viene tentato dai musicisti berlinesi che collaborano con Bernhard Forck, intenti a incorniciare la Quarta e l’Ottava Sinfonia
tra l’ouverture della Lodoïska di Cherubini e la Prima Sinfonia di Méhul, due autori poco più anziani di Ludovico van. Rispetto a Beethoven, Cherubini
viene presentato come causa efficiente e Méhul come interlocutore parigino: le partiture dei due, infatti, non mancano di somiglianze e di assonanze rispetto a quelle del tedesco, aiutando anche gli ascoltatori più fanaticamente scettici a sgombrare il campo rispetto alle fantasie sul genio totalmente
isolato e irrelato.
L’itinerario sonoro scorre quindi con logica ferrea, unita a momenti di curiosità e divertimento, dovuti al gioco a rimpiattino che le note degli uni sembrano fare con quelle degli altri. Tuttavia, rispetto ad altre interpretazioni della Quarta e dell’Ottava, solitamente inclini a perorarne la causa rispetto alle sorelle “maggiori” (vedi per esempio la recente versione diretta da Jordi Savall), queste sembrano volersi limitare negli slanci e nelle sottolineature, anche per non risultare troppo ingombranti rispetto agli altri elementi del polittico italo-francoaustro-tedesco che s’intende mostrare.
Carlo Fiore


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