pianoforte Alexei Lubimov
cd Zig-Zag territoires ZZT 110103
Lubimov è uno specialista delle esecuzioni del repertorio classico su strumenti d’epoca o su copie degli stessi e qui si presenta con tre testi tra i più ardui di tutto il pianoforte beethoveniano, per i quali il messaggio musicale vale più di ogni altra cosa, al di là della scelta del mezzo attraverso il quale tale messaggio viene comunicato. La scelta dello strumento è però tutt’altro che secondaria in questo caso e va a cadere su un fortepiano costruito all’incirca nel 1828 da Alois Graff (da non confondersi con il più celebre Conrad Graff, che aveva prestato un fortepiano analogo nel 1826 a Beethoven).
Si acoltano qui tutte le differenziazioni di timbro che rendono estremamente piacevole e vario il discorso, senza incappare in suoni troppo metallici, o sordi, o poco intonati che a volte caratterizzano le tastiere di epoche meno recenti. Se poi la lettura di base è comunque di gran classe, come è il caso di Lubimov per queste sonate, sempre più belle e coinvolgenti anche dopo anni e anni di ascolti, l’esecuzione “filologica” assume un peso di tutto rispetto. Mi sembra in sostanza che questo disco rappresenti un felice ponte di congiunzione tra filologia strumentale e prassi esecutiva moderna, un esempio di successo che non tutte le registrazioni filologiche dimostrano di ottenere.
di Luca Chierici
