Tenore Christoph Prégardien
Pianista Michael Gees
2 cd Challenge 72324
La morte intesa non quale termine ma come inizio di varie cose (vita eterna, trasfigurazione, salvezza, annientamento, serenità contemplativa): questo il filo rosso d’un programma molto eterogeneo e moltissimo diseguale nell’esecuzione. Voce più piccola della statura artistica, quella di Prégardien: bene Mozart, Bach e Wolf; troppo arduo Weber; un po’ avaro di canto Schubert; molto strana, una voce maschile in “Urlicht” dalla Seconda di Mahler; benissimo Brahms; mi piace niente l’aria di Lensky; un po’ troppo corta e smilza per una ballata di Loewe. Molto buono, quantunque tendenzialmente timido, l’accompagnamento pianistico.
Elvio Giudici