direttore Gustavo Dudamel
orchestra Gothenburg Symphony Orchestra
3cd Dg 477 9449
Quest’anno il direttore venezuelano ha compiuto trent’anni, ma l’atteggiamento di spocchiosa sufficienza nei suoi confronti – condiviso, del resto, con tutti gli artisti di genio colpevoli però di essere giovani – non è ancora passato di moda. Specialmente da noi. Cosa deve dimostrare di più? Ormai ospite delle più grandi orchestre del mondo, è anche direttore stabile della Los Angeles Philharmonic e dell’Orchestra Nazionale Svedese, ovvero la gloriosa Gothenburg Symphony fondata nel 1905, con la quale fra il 2008 e il 2010 ha registrato live le sinfonie di questo cofanetto. Un repertorio all’insegna del trionfo della grande orchestra, sviluppato con un impeto drammatico, una maturità, una maestria e un’inventiva ascrivibile solo a un grande maestro. Contrario alle classifiche, mi guardo bene dal dire che si tratta delle migliori interpretazioni possibili: ma che siano fra le più belle da conoscere e meditare, sì. Dei tre autori, due sono autentici capisaldi della scuola scandinava: Sibelius, con la sua Seconda sinfonia, di cui Dudamel scandaglia le molteplici potenzialità espressive dando fondo alle rilevantissime risorse coloristiche della sua orchestra; e Nielsen con la Quarta, inno alla volontà di vivere che le valse il nome “L’Inestinguibile”, e la Quinta, nella quale l’elemento ritmico viene esaltato al limite – però mai superato – del parossismo. Del loro padre spirituale, Bruckner, ascoltiamo una Nona forse di non profondissima tensione spirituale ma quanto mai variegata da punto di vista espressivo: ora eroica, ora sardonica e ora di appassionata dolcezza.
di Giancarlo Cerisola
