C.P.E. Bach – Solo Keyboard Music, vol. 30

clavicordo Miklós Spányi
cd Bis 2125
prezzo 18,70

 

CPE-Bach

Fra gli slogan coi quali è cresciuto chi oggi ha tra i 35 e i 45 anni, uno più di altri è penetrato nello spazio sonoro individuale e collettivo: “pump up the volume!”, frase che intitolava nel 1987 un singolo dei M.A.R.S. che ebbe un ruolo archetipo negli sviluppi della musica house e di un certo hip-hop internazionale. Molti dei ragazzi di allora, non solo della scena “disco” ma anche della “classica” e della “antica”, per più di vent’anni non hanno fatto altro che “pompare” alto il volume – dello stereo, della chitarra, del (piano)forte – e oggi quasi ci dimentichiamo che hanno primeggiato per secoli strumenti la cui finalità era suonare “più piano”: il liuto, innanzitutto, e poi il clavicordo, tramite dell’intimità e degli spazi piccoli ma intensi, per il quale scrissero anche tutti i membri della famiglia Bach. Trovare quindi una raccolta dei piccoli pezzi di Carl Philipp Emanuel eseguita al clavicordo, è come trovare una fonte d’acqua cristallina, ancor più salubre se suonata da Miklós Spányi. Il trentesimo volume dell’integrale che il musicista unghesere sta dedicando al secondogenito di Johann Sebastian contiene “aforismi” scritti in forme variabili (singoli movimenti di sonata, sonatine, fantasie, polacche) che sulla tastiera possono risultare anche facilmente abbordabili salvo, nel passaggio dal dilettante al maestro, aprire una cornucopia di raffinatezze timbriche, ornamentali, retoriche, narrative. È un disco che non va ascoltato come “ennesimo” né come fosse opera di uno “specialista” (di quelli un po’ pedanti e rancorosi) ma in tutta la sua delicata, fragile e introspettiva intimità di rapporto di un uomo con se stesso e di lui col suo strumento.
Carlo Fiore

 


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306 Novembre 2024
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