violino A. Gahl
pianoforte K. Lang
cd Col Legno WWE 20292
La musica di John Cage non smette di affascinare legioni di interpreti, grazie ai quali – va detto – disponiamo di una discografia amplissima, che comprende praticamente tutta l’opera del compositore americano. Ora, i lavori degli anni Cinquanta e Sessanta sono senza dubbio i più interessanti, come certifica anche questo recente cd Col Legno, che comprende le Six Melodies (1950), per violino e tastiera (la scelta del tipo di tastiera è lasciata all’interprete; qui il pianista e compositore Klaus Lang usa, in maniera molto indovinata, un Fender Rhodes) e le Thirteen Harmonies (1985). Le Melodies, ispirate alla filosofia orientale, dimostrano una singolare asciuttezza, un ricercato minimalismo espressivo, una relazione diretta, senza orpelli retorici, tra gesto e suono. Per tale ragione, per esempio, al violinista viene chiesto di suonare senza il minimo vibrato, applicando una pressione leggerissima sull’archetto; il suono da “campanellino” del Fender Rhodes accentua questo senso profondo di straniamento. Ne risulta un mondo sonoro affascinante per la sua ricercata semplicità, che all’epoca – tra l’altro – suonava quasi una bestemmia sonora se confrontata con la difficoltà anche concettuale delle opere di Boulez, Nono e Stockhausen. Rispetto a questi lavori, le Harmonies presentano ben pochi motivi d’interesse; si tratta in realtà della rielaborazione di un precedente lavoro cageano (Apartment House 1776), basato a sua volta sulla rielaborazione di canti o inni della chiesa protestante, una sorta di ricerca delle origini sonore dell’America, scritto appunto in occasione del bicentenario. Eccellente l’esecuzione della violinista Annelie Gahl, capace di produrre un suono quasi da fiddler, ben accompagnata dall’altrettanto eccellente Klaus Lang.
di Carmelo Di Gennaro