organo Olivier Latry cd Chateau de Versailles
Non è la prima volta che, su queste colonne, lodiamo la scuola organistica francese. Il disco che Olivier Latry, organista titolare di Notre-Dame e tra i massimi improvvisatori su scala mondiale, ha dedicato a Couperin ce ne offre nuovamente occasione.
Quando Couperin scrisse la sua Messe propre pour les couvents (assieme a quella à l’usage des Paroisses) aveva appena 22 anni e costituirono non solamente una pregevole (ancora oggi) opera d’uso liturgico, ma anche un pratico metodo organistico. A quell’epoca, infatti, i suoi contemporanei non erano soliti segnare indicazioni sul ricchissimo apparato di ornamentazioni tipico della musica tastieristica francese: Couperin, invece, fu rigoroso (tanto che sempre Couperin scrisse anche il metodo L’art de toucher le clavecin) e le sue Messe sono un vero e proprio manuale per studiare la grammatica e il linguaggio dell’epoca. E, si noti, la funzionalità liturgica di quelle pagine è intatta ancora oggi. Ad impreziosire la scrupolosa incisione organistica – alternata alla Messe du Sixieme ton di Du Mont – è la scelta dello strumento: il grand’organo settecentesco Clicquot-Cattiaux della cappella reale di Versailles – dove, per inciso, fu organista titolare proprio Couperin: la bellezza dei timbri delle ance è qualcosa di inebriante.
Mattia Rossi