Iannotta A Failed Entertainment

direttori Matthias Pintscher, Tito Ceccherini
ensemble Intercontemporain Recherche, Talea, Garage
orchestra del Cnsp 
quartetto Diotima
trio Catch
cd RZ 10023

Iannotta-(rz)

 

Premiato nel 2016 dalla Deutsche Schallplattenkritik, questo cd è un bella antologia della musica di Clara Iannotta, una delle compositrici italiane più interessanti e più eseguite nel panorama europeo. Quasi ignorata in Italia. Romana, classe 1983, studi di flauto a Roma, di composizione a Milano (sotto la guida di Alessandro Solbiati) e a Parigi (con Frédéric Durieux, e all’Ircam), Künstlerprogramm del Daad a Berlino nel 2013, poi un Phd alla Harvard University. Interessata alla musica come un’esperienza fisica, al suono come fenomeno mai separato dal gesto, la Iannotta preferisce parlare di “coreografia del suono” piuttosto che di orchestrazione. La sua musica si ispira ai processi fisici del decadimento del suono, della risonanza, ma anche ai meccanismi sonori come i carillon e le campane, e al mondo infinito dei rumori. Ma il risultato è sempre una scrittura raffinata e organica, dove tutti i materiali impiegati, anche i più estremi, si sviluppano in maniera naturale, con un gusto teatrale e sempre con un’intima emozione. Lo si può osservare nei sette pezzi per ensemble raccolti in questo cd: nelle sventagliate di glissati e nei disegni frenetici di Al di là del bianco (2009 – Ensemble Garage), riverberati in bolle armoniche sospese; nel repentino passaggio dal fermento strumentale a uno stato meditativo e trascendente in Limun (2011 – Ensemble Recherche), per violino, viola e due voltapagine (che suonano anche delle armoniche a bocca); nelle infinite sfumature timbriche di Àphones (2011 – Orchestre du Cnsp); nella mimesi del suono delle campane della cattedrale di Friburgo in D‘après (2012 – Talea Ensemble), costruito come un lungo brusio che si tramuta alla fine in una pulsazione lenta e piena di risonanze, come un misterioso scampanio. I tre lavori più recenti, scritti nel periodo tedesco della Iannotta, appaiono più graffianti e sviluppati, esempio di una maestria compositiva consolidata e di grande personalità. Tre capolavori, con una esplicita matrice letteraria. Dal romanzo Infinite Jest di David Foster Wallace deriva A Failed Entertainment (Diotima), che dà il titolo al cd, quartetto per archi dai suoni asciutti, e dalla tensione continua, ottenuta anche con blocchi di polistirolo, archi preparati con graffette e varie tecniche esecutive. A laceranti poesie di Dorothy Molloy si ispirano infine Intent on Resurrection (Ensemble Intercontemporain) e The People Here go Mad (Trio Catch), entrambi dominati da materiali statici e scricchiolanti, che creano una dimensione sonora sinistra, attraversata da piccoli bagliori, e da echi di carillon.
Gianluigi Mattietti

 

 


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