Musiche di Bach, Busoni, Schumann, Rzewski, Liszt, Evans pianoforte Igor Levit cd Sony Classical 88985424452 prezzo 20
Il doppio cd pubblicato recentemente dalla Sony raccoglie le sessioni di registrazione in studio, compiute nel marzo 2018, seguendo parte dello straordinariamente ampio repertorio di Igor Levit da lui presentato anche in pubblico e radiotrasmesso. La curiosità di questo eccellente pianista lo porta ad esplorare pagine d’autore ma non così note e raramente proposte in concerto dai colleghi. Busoni è rappresentato dalla Berceuse e dalla Fantasia nach J.S. Bach, Schumann dalle Geister-Variationen, Liszt dalla Fantasia e Fuga su “Ad nos, ad salutarem undam” e dalla trascrizione della Marcia solenne dal Parsifal. Accanto ad altre pagine relativamente più note come la Ciaccona di Bach nella trascrizione di Brahms per la mano sinistra si trovano anche due altri brevi pezzi poco noti di Rzewski (del quale Levit esegue a volte in concerto anche le mastodontiche variazioni su El pueblo unido) e di Bill Evans. Levit ha il dono di entrare in sintonia con questi mondi così diversi tra loro e di estrarre il meglio da pagine che affrontate da interpreti meno sensibili passerebbero quasi inosservate. La Fantasia di Busoni sembra rivelare con Levit un che di onirico, come se davvero il pianista e compositore fosse in contatto medianico col gande Giovanni Sebastiano. Un ascolto comparato della scomodissima Ciaccona nella trascrizione brahmsiana (l’incisione in disco e la registrazione di un concerto di qualche anno fa a Stoccarda) porta a una conclusione certa: Levit ha una padronanza assoluta della tastiera e non vi sono praticamente differenze nella precisione e nella qualità timbrica tra lo “studio” e il “live”. Il pianista sembra non cambiare di molto il proprio concetto di sonorità pianistica nella breve composizione di Rzewski, scritta sotto l’impressione della scomparsa dell’amico Steve Ben Israel. “Peace piece” di Evans è un’improvvisazione del 1959 tratta da un’idea di Bernstein: qui Levit suona forse in maniera troppo “classica” e toglie qualcosa allo stile improvvisatorio del famoso jazzista americano. Altro indovinatissimo elemento presente in questo disco è la Fantasia e Fuga sul tema tratto da Le Prophète di Meyerbeer, capolavoro del periodo centrale dell’attività di Liszt assai raramente eseguito sia nella versione pianistica che in quella per organo.
Luca Chierici
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