ENSEMBLE La Palatine CD Ambronay 316
Programma da concerto dedicato al Seicento italiano vocale e strumentale intorno a uno spunto molto semplice: le “canzoni d’amore” sono sempre agrodolci, proprio come l’amore, che non è mai né interamente triste né interamente lieto; da qui il titolo che riprende una canzone di Georges Brassens eseguita in chiusura.
D’altro canto, per un ensemble di musicisti molto giovani, anche quella di Brassens, morto nel 1981, è musica antica e la tentazione di trovare elementi di
raccordo è comprensibilmente forte. Con l’augurio che prima o poi l’orizzonte cronologico appaia meno rettilineo e ammetta anche riflessioni sulle caratteristiche intertestuali e metaforiche del repertorio, ci si rivolge benevolmente a questa antologia, che passa da Kapsberger a Strozzi, da Rossi a Piccinini, Rore, Salvatore, Merula e naturalmente Monteverdi. La vocalità di Marie Théoleyre è corretta, dotata di bel suono e dizione abbastanza buona, l’ensemble – molto impegnato anche in brani solo strumentali – suona “bene”… in questo “bene” c’è però un elemento tipico della gioventù: l’autocompiacimento
della bravura che passa da una Ciaccona a una Toccata, da una Corrente al Lamento di Arianna prendendosi pochi rischi, restando sempre sul binario della correttezza, dal quale il panorama osservabile è sì piacevole ma non arriva a mostrare gli eccessi, il sangue, l’eros e la nervosa stravaganza che di quell’epoca sono rimasti tanto nelle note, quanto nei tratti di pennello e nelle parole.
CARLO FIORE
