Lang – The Anatomy Of Disaster (Monadologie IX)

quaretto Arditti 
cd Winter & Winter 910 217

Lang-(winter)

Bernhard Lang concentra da anni il suo lavoro sui concetti di “differenza” e di “ripetizione”, elementi chiave del pensiero di Gilles Deleuze. Il compositore austriaco, filosofo, filologo, informatico, allievo di Andrzej Dobrowolski, Gösta Neuwirth, Georg-Friedrich Haas, ha sviluppato alcuni originali software per la composizione assistita, come “macchine musicali” in grado di generare partiture eccentriche, di grande complessità e virtuosismo strumentale. Molte delle sue composizioni recenti appartengono al ciclo Monadologie, e si basano su procedimenti di riscrittura, di rielaborazione, di ri-orchestrazione, di materiali presi dalla storia della musica (dal canto gregoriano, a Mozart, a Strauss, a Schönberg). Oltre che a Deleuze, il compositore fa esplicito riferimento alla Monadologia di Leibniz (Dio come meccanico), a John Cage, alle teorie degli automi cellulari di John Conway e Stephen Wolfram, al cinema sperimentale di Raffaello Montañez Ortiz e Martin Arnold. Così è nato nel 2010 anche il suo terzo quartetto, The Anatomy Of Disaster (che è nono lavoro del ciclo), basato su minimi frammenti dalle haydninane Ultime sette parole di Cristo sulla croce, dalle loro diverse versioni (per orchestra, quartetto, coro, pianoforte), che sono stati frantumati, manipolati, ricombinati, “ruminati” attraverso processi completamente automatici e sequenze autogenerative, in modo da ottenere una trama sonora molto varia e articolata, instabile, piena di metamorfosi ritmiche, stratificazioni, armonie, colori, esaltati nell’interpretazione del quartetto Arditti. Lang ha creato una materia sonora completamente nuova rispetto a quella haydniana, pur rispettando la sequenza e i titoli dei movimenti originali (sette pezzi racchiusi tra due episodi “catastrofici”, l’Introduzione e il Terremoto). Come un meccanismo a orologeria che si incanta, si scarica, o improvvisamente collassa, ma che subito riprende vita. Come un viaggio nel cuore della musica di Haydn, capace di scavarla in profondità, riscoprendo quelle meditazioni sui temi della vita, della morte e della resurrezione, attraverso il processo della composizione.
Gianluigi Mattietti

 

 

 

 


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306 Novembre 2024
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