pianoforte Mariangela Vacatello cd Brilliant Classics 94250
Nell’ondata travolgente innescata dall’appuntamento di quest’anno si cimenta con dichiarata ardimentosità la pianista napoletana, forte di un apparato tecnico pari allo slancio, entrando con passione nel poliedrico recinto dei dodici Studi, un universo tanto stimolante per chi possegga le chiavi giuste quanto complesso per la ricchezza delle implicazioni poetiche; due condizioni che non sempre trovano un esito convergente. Sensazione avvertibile in queste esecuzioni, quando la carica con cui la nostra valorosa interprete riesce a superare i momenti di tensione tecnicamente più ardui non sembra sempre toccare quella dimensione della “trascendenza” che costituisce il nucleo segreto di questi grandi “poemi sinfonici”, appannandosi quel passo narrativo che in realtà solo pochi interpreti – penso in particolare a Berman o al Richter più esaltato – hanno saputo rivelare.
Se la messa a fuoco appare più convincente quando il gioco delle dita evoca un quadro più misurato, come nei mirabolanti Feux follets, resi dalla Vacatello con straordinaria abilità e sottigliezza, nei capitoli in cui il “racconto” tocca estremi più contrastati si avverte l’ombra dell’insidia enfatica non esorcizzata da quel senso di fatalismo che nutre l’anima del grande romantico.
di Gian Paolo Minardi
