esecutori Trio di Parma
cd Concerto CD 2066
Nello sconfinato catalogo di Liszt, la musica per complessi da camera riguarda appena nove brevi composizioni, nessuna delle quali per trio con pianoforte. È stato il ricorso alla provvidenziale e mai troppo lodata usanza della trascrizione che ha consentito al fantasioso quanto duttile Trio di Parma di farci ascoltare tre grandi pagine di sapore autenticamente lisztiano. Le prime due, concepite per pianoforte a cinquant’anni di distanza l’una dall’altra, sono state trascritte per questo organico dallo stesso Liszt: in apertura, la Rapsodia ungherese n. 9 detta “Carnaval de Pest”, affascinante ibrido di musica tzigana e musica colta; segue – quasi un inno alla rassegnazione – Tristia dal sesto brano, detto Vallée d’Obermann, della Première année de Pèlerinage (Suisse). La terza trascrizione, questa volta a opera di Saint-Saëns, è Orphée tratta dal poema sinfonico Orpheus della cui complessità orchestrale, felicemente superata dai tre solisti, conserva un’inequivocabile eco. Decisamente intriganti, in virtù anche di una splendida esecuzione, i cinque brani successivi eseguiti con l’organico originale, e cioè: due di essi – Gran duo concertante e Epithalam – per violino e pianoforte; gli altri tre – Die Zelle in Nonnewerth dal Lied omonimo, Romance oubliée e La lugubre gondola – per violoncello e pianoforte.
giancarlo cerisola